AX Armani Exchange Milano-CSKA Mosca 83-73

È la partita che nessuno vorrebbe mai giocare, ma step necessario da cui passare per proseguire il progetto. E vincere, per quanto ininfluente per il libro dei record, è sempre un buon segnale. L’AX Armani Exchange Milano sale sul gradino più basso del podio bissando il risultato già raccolto nel 1992, anno dell’ultima partecipazione alle Final Four prima d’oggi, continuando a rinsaldare le basi di un percorso da raffinare nella prossima stagione, quando il mercato estivo permetterà alla società di intervenire per limare il piccolo gap rimasto con le primissime della classe.

La partita, giocata per larghi tratti in un’atmosfera rilassata tra due squadre attente a risparmiare energie (ed evitare infortuni) in vista della ripresa dei playoff domestici, fornisce comunque risposte interessanti a livello di compattezza del gruppo, con buoni segnali dati anche e soprattutto dai giocatori meno utilizzati nelle ultime gare per turnover. Vlado Micov (top-scorer con 14 punti) si conferma in grande ripresa fisica dopo l’ottima semifinale, Michael Roll (11) torna a vestire i panni dell’uomo tuttofare, rispolverato per rimpiazzare Malcolm Delaney in quintetto, Riccardo Moraschini (11) fornisce l’ormai consueta dose di energia e vitalità, sulla falsariga di quanto già visto nelle serie contro Trento e Venezia, e Kaleb Tarczewski (7) prosegue il percorso di risalita verso quel livello superiore che l’Olimpia si attende che possa tenere con continuità nella prossima stagione. Solido, come sempre, Shavon Shields (11 con 7 rimbalzi), tra i più motivati per quella fame di vincere ed emergere che l’ha portato ad eccellere per larghi tratti del campionato, ispirato Sergio Rodriguez (14 con 6 assist), in una serata di grande creatività in regia.

Senza Delaney (tenuto a riposo) e Gigi Datome (problema a un gomito che lo ha limitato anche in semifinale), l’Olimpia incanala la partita sui propri binari a livello tattico sfruttando un secondo periodo di grande qualità difensiva grazie a una zona 3-2 che potrebbe essere sfoderata anche nel back-to-back della prossima settimana contro Venezia. Tenuto a soli 11 punti, il CSKA scivola dal +3 di un primo periodo molto blando al -6 dell’intervallo lungo (40-34) e perde definitivamente contatto in avvio di ultimo quarto, quando Milano spezza gli equilibri con un parzialone di 11-2 costruito ancora sulla forza nella propria metacampo. L’Olimpia tocca il +11 (70-59) con Shields, Micov e Moraschini, e conserva la freddezza nel finale respingendo l’ultimo assalto con Rodriguez, ancora Micov e una schiacciata tonante di Tarczewski.

In una serata di relativa intensità e fisicità, che permette a Milano di reggere (e vincere) la battaglia sotto i tabelloni, decide la maggior qualità biancorossa sul perimetro. L’Olimpia tira 11/22 dall’arco, mentre il CSKA, azzoppato dall’assenza di Daniel Hackett (tenuto a riposo) e abbandonato da un Will Clyburn poco interessato alla partita, stenta con un risicato 6/26 (23%), trovando fiducia soltanto nelle battute finali, con l’inerzia ormai già fuggita via.

AX ARMANI EXCHANGE MILANO-CSKA MOSCA 83-73

  • Milano: Roll 11, Shields 11, Micov 14, LeDay 7, Tarczewski 7; Punter 2, Moraschini 11, Rodriguez 14, Cinciarini, Brooks, Evans 1, Hines 5. All.: Messina.
  • CSKA: Ukhov 2, Lundberg 13, Kurbanov 8, Shengelia 18, Bolomboy 8; Khomenko 3, Hilliard 9, Antonov, Strelnieks, Voigtann 12, Clyburn, Eric. All.: Itoudis.

scritto da Daniele Fantini