AX Armani Exchange Milano-FC Bayern Monaco 92-89

Martedì 4 maggio 2021 • Mediolanum Forum di Assago (MI)

Final Four, we’re coming!

Ho avuto timore su quella rimonta pazzesca nell’ultimo minuto? No, onestamente no. Più che timore, stupore incredibile. Mai avrei pensato che una squadra che ha sostanzialmente dominato la partita potesse farsi mangiare un vantaggio così grosso in un periodo di tempo così ristretto quando ormai il traguardo era a una manciata di centimetri. Ma questo, ancora una volta, ci dimostra quanto possa essere imprevedibile questo sport.

Piuttosto, mi aspettavo che in quella situazione Milano spendesse un fallo. Perché prendersi una tripla in faccia sarebbe stata la madre di tutte le beffe. Invece, ci ha messo una pezza Kyle Hines, con quelle manone degne di uno che l’Eurolega l’ha già vinta quattro volte, da leader del reparto difensivo. È stato il giusto epilogo di una partita che il vecchio Kyle ha dominato nella propria metacampo, dando lezioni anche a una squadra super-tosta come il Bayern di Trinchieri. Oltre all’ultima giocata, ho ancora negli occhi due azioni straordinarie che ne testimoniano la grandezza: la stoppata, quasi volante, su Jalen Reynolds, e quel recupero nel terzo quarto, fatto a mo’ di parata, a due mani aperte sopra la testa, su quel passaggio arrischiato di DJ Seeley, che ha poi portato alla tripla di Punter. Lì si è vista, oltre alla straordinaria intelligenza tattica, la forza fisica di un giocatore con due tronchi al posto della braccia. Ho ancora tra le orecchie il suono sordo del pallone “murato”. Pam! Via, morto, mangiato, finito.

“Emotion, devotion” moment prima della palla a due di gara-5 tra AX Armani Exchange Milano e FC Bayern Monaco.

L’incipit dovuto su Hines fa da antipasto alla straordinaria serata di Shavon Shields. Pazzesco, dominante, stratosferico. Non so se senza il miglior Shields di sempre l’Olimpia sarebbe stata realmente in grado di vincere la partita. Specialmente nel primo tempo, quando Milano ha costruito il parziale poi risultato determinante, Shields ha veramente fatto TUTTO e di tutto. Raramente ho visto un giocatore così dominante su entrambi i lati del campo. Perché oltre ai 34 punti, collezionati nel più vasto modo possibile a testimonianza di un arsenale e una qualità offensivi virtualmente sconfinati, si aggiunge tutto il resto: difesa, concentrazione, leadership, carisma, capacità di trascinare la squadra. Insomma, una vera serata all-around totale, esplosa proprio nel momento decisivo della stagione. Se questo non è un attestato da “a new star is born”, ditemi voi…

Grande spalla è stato Malcolm Delaney, che nelle ultime due gare, ormai pienamente recuperato dall’operazione al ginocchio, stiamo finalmente apprezzando al suo meglio, incarnando quel giocatore già visto brillare su altri palcoscenici e che Messina ha scelto, in maniera perfetta, come vero Generale della squadra, molto più che Sergio Rodriguez. Il suo senso del dramma è straordinario. Canestri puntuali, precisi, decisivi, sparati sempre al momento giusto. Azioni che potrebbero anche essere scambiate per forzature, ma, in realtà, la qualità offensiva è talmente elevate che MD23 può veramente costruire, creare, inventare un canestro in qualsiasi modo e momento possibile. Entrata, palleggio-arresto e tiro, tripla. Non c’è niente che non possa fare.

Ora si va a Colonia con il più classico “appetito che vien mangiando”. Perché l’obiettivo erano i playoff, vero. Ma se poi ti ritrovi ad affrontare il Bayern, con il fattore-campo a favore, non puoi fermarti lì. E adesso, superato l’ostacolo che ha restituito alla squadra un’enorme iniezione di fiducia dopo le ultime settimane altalenanti, figlie di una stagione massacrante, sfibrante e interminabile, è lecito continuare a sognare. Barcellona-Milano pronostico chiuso pro-blaugrana? Non ne sono così convinto. Non so voi.

scritto da Daniele Fantini