AX Armani Exchange Milano-Openjobmetis Varese 81-83

Lunedì 5 aprile 2021 • Mediolanum Forum di Assago (MI)

Quest’anno non ho mai visto Varese giocare con questa cattiveria, questa aggressività, questa compattezza. Ma, si sa, che la partita contro Milano galvanizza tutti. E che, in questo momento della stagione di scarsa forma Olimpia, tra quei tutti ce ne sono diversi che possono strappare il colpaccio. Anche in trasferta.

El Señor, Luis Scola, l’ha spiegata ancora a tutti. È stato un peccato non poterlo riaccogliere con il Forum pieno, perché sarebbe arrivata molto probabilmente una standing-ovation epica. All’inizio. Perché poi, con quello che ha fatto contro la sua ex-squadra, in tanti si sarebbero mangiati le mani. Facendo le debite proporzioni, l’anno scorso, di questo periodo (cioè a marzo, prima della sospensione), Scola si trascinava letteralmente per il campo. Oggi, è tra quelli più in forma della sua squadra. Sul gioco in post-basso non abbiamo mai avuto dubbi, e quei piedi ballerini, uniti a un paio di mani sempre deliziose, sono rimasti intatti. Ma sul gioco perimetrale, quello che, in certe occasioni, lo fa assomigliare a una guardia purissima per il modo in cui si spazia sulla riga dei tre punti mettendo a posto i piedi prima di caricare il tiro, credo sia migliorato ancora, lavorando giorno dopo giorno anche a 41 anni di età. D’altronde, le Olimpiadi parrebbero veramente incombere a luglio, e il grande sogno di giocare la quinta potrebbe tradursi in realtà.

Anche Michele Ruzzier l’ha spiegata. E questo è già più particolare. Eppure, nonostante la pressione, è stato lui a prendere la partita in mano sin dalle prime azioni e a guidare un attacco che mi è piaciuto tantissimo, con ottime spaziature, un movimento di palla fluido e percentuali dall’arco degne della miglior squadra del campionato, come se i reali valori di forza si fossero totalmente ribaltati. Varese ha segnato una valanga di triple, ma bisogna essere onesti, perché in gran parte costruite in maniera ottimale. In questo, oltre allo stesso Ruzzier, è servito tantissimo Toney Douglas, che ho rivisto nel mood bombarolo di qualche anno fa, quando ancora calcava i parquet di Eurolega nelle vesti del vecchio volpone d’esperienza. Così come John Egbunu, perché spesso ci si dimentica del fatto che avere un gran centro rollante aiuta eccome ad aprire spazi sul pick’n’roll attirando la difesa e facendola collassare in area. E al terzo alley-oop condito da schiacciata, l’Olimpia ha dovuto ripiegare all’interno in maniera maggiore rispetto al desiderato.

Su Milano potremmo invece ricalcare uno degli ultimi pezzi dedicati alla grande crisi e lo troveremmo comunque sempre attuale. La squadra ha giocato sostanzialmente un quarto, l’ultimo, dovendo colare quasi a picco sul -11 per mostrare una qualità difensiva quantomeno simile a quella con cui ha costruito le fortune per molti mesi in questa stagione. Nei minuti restanti, di difesa se n’è vista poca, o comunque molto più blanda e scollegata del normale. Di difficile interpretazione anche la gestione tattica di Messina: ok il turnover, le rotazioni e il vorticoso cambio di quintetti, ma, così facendo, è complicato trovare la quadra. Il rischio, puntualmente concretizzato, è quello di ritrovarsi costretti a far sempre gara di rincorsa, vedendo continuamente frustrati i tentativi di rimonta da un avversario che si è già auto-caricato a mille.

Certo, ci sarebbe anche da evidenziare il fatto che, pur giocando “seriamente” per una decina di minuti scarsi, Milano l’avrebbe quasi portata a casa rimontando da un -11 che, al momento, sembrava un muro insormontabile. Il finale ci ha suggerito che un grande campione, sebbene anestetizzato per tutta la partita, è capace di piazzare tre-quattro giocate consecutive vincenti nel momento decisivo (leggi Kyle Hines, attacco e difesa). Ma anche che basta una minima ingenuità per ribaltare nuovamente il tutto. Non so, sinceramente, se quel fallo su Ruzzier valesse realmente un and-one. A velocità naturale non l’avrei mai dato, e raramente ho visto fischi del genere. Sarà una chiamata che farà discutere, ma, tutto sommato, non credo sarebbe stato giusto vedere Varese sconfitta dopo una partita del genere.

scritto da Daniele Fantini