AX Armani Exchange Milano-Umana Reyer Venezia 99-65, semifinali gara-2

Lunedì 24 maggio • Mediolanum Forum di Assago (MI)

Due giorni fa fu il brillantissimo rientro di Shavon Shields a spingere Milano in una gara-1 tiratissima, decisa soltanto da un canestro a 17 decimi dalla sirena. Oggi, con Kevin Punter assente in via precauzionale in vista delle Final Four di Colonia, è l’intera Olimpia, intesa come gruppo-squadra, a salire in cattedra conquistando una delle vittorie più belle, nitide e convincenti della stagione italiana. Il +34 finale, valido anche come massimo vantaggio di una partita già chiaramente indirizzata dopo il 23-7 di un primo quarto dominato, è il passaporto migliore possibile per lanciare la formazione di coach Ettore Messina all’appuntamento cruciale della stagione, quello che, venerdì, la vedrà sfidare il Barcellona alla ricerca di quel posto nella finale di Eurolega che manca ormai da 33 anni.

Dopo aver sofferto la difesa e la durezza della Reyer in gara-1, Milano sfodera il suo vestito da Europa per mettere una mezza ipoteca su una serie che resta sempre molto delicata per lo sforzo a livello fisico e mentale in vista nel weekend, seguito dalla trasferta in back-to-back a Venezia: anche con un Kyle Hines a mezzo servizio, frenato presto da problemi di falli che lo limitano a soli 12′ in campo, l’Olimpia stritola l’avversario con una difesa asfissiante, capace di togliere qualsiasi sbocco sul perimetro, reggere il peso di Mitchell Watt nel verniciato e ruotare con tempismo e coordinazione perfetta nelle situazioni di aiuto e lato debole.

Dall’altra parte, è Malcolm Delaney a fare le veci di Shavon Shields, limitato in partenza dalla marcatura aggressiva di Julyan Stone (arma tattica che De Raffaele dovrà riproporre nella serie): top-scorer con 20 punti, segnati tutti in un primo tempo dominato da un giocatore che, finalmente integro a livello fisico, può sprigionare tutto quel talento e quell’intelligenza cestistica che, nella scorsa stagione, lo avevano reso un pezzo pregiatissimo del Barcellona. Alle sue spalle, il Sergio Rodriguez delle grandissime occasioni, tanto che i suoi 12 punti e 7 assist sfoderati in soli 15′ dalla panchina sono perfino limitanti per descrivere la forza del suo impatto sulla partita. Concentrato, ispirato, divertito e divertente. Perché, quando il Chacho riesce a esprimersi con la testa così libera lasciandosi trascinare dal flusso della partita, allora anche le giocate spettacolari, quelle che finalmente possono strappare gli “ooh” di meraviglia del pubblico tornato al Forum, possono fioccare con grande frequenza.

I numeri del primo tempo (54-29 con Venezia impalata su un triste 2/15 dall’arco) mettono già virtualmente fine alla partita nonostante i problemi di falli dei lunghi biancorossi che portano coach De Raffaele a giocarsi l’ultimissima carta con il quintetto pesante alla metà del terzo periodo. Ma la risposta fisica, nervosa ed emotiva della Reyer, arrivata nel massimo momento di difficoltà di gara-1 e capace di accenderne il finale, questa volta latita. L’Olimpia amministra piazzando qualche ulteriore sgasata anche con la panchina, utilissima per sostanza in una serata in cui emerge il grande lavoro di valorizzazione dei gregari e degli italianiMichael Roll, ri-scongelato dopo gara-1, torna a incidere da perfetto soldato come nei successi contro Trento (12 punti), Riccardo Moraschini fornisce l’ormai classica dose di quantità (4 punti, e 7 rimbalzi, top di squadra in questa speciale categoria) e Paul Biligha, nonostante i 5 falli spesi in 14′, tiene in maniera splendida il verniciato facendo ottime veci di Kyle Hines. Poi arrivano le zampate dei veterani, con Gigi Datome (9) e Zach LeDay (12+5 rimbalzi) visti in buona forma psico-fisica per affrontare il momento più tosto dell’anno.

Su sponda orogranata c’è, mestamente, poco da salvare. L’approccio solido, spinto dalla vena nervosa di Stone e dal buon avvio di Watt, si spegne molto velocemente, riaccendendo i fantasmi della pesante sconfitta subita a metà febbraio nella semifinale di Coppa Italia, quando l’Olimpia soffocò la Reyer con la stessa difesa e forza di gruppo vista anche oggi. Il 4/27 dall’arco finale (15%) è drammatico per una squadra che ha sempre giocato un basket frizzante sul perimetro. Ma sono ancora più preoccupanti i 99 punti subiti, frutto di una difesa irriconoscibile per larghissimi tratti dei due periodi centrali. Anche la mossa tattica in playmaking, con lo sguinzagliamento del grande ex, Curtis Jerrells, al posto dell’acciaccato Wes Clark, molto deficitario in gara-1, non paga dividendi. Per ora è un Jerrells molto lontano da quello che infiammava il Forum da padrone di casa.

scritto da Daniele Fantini