Coppa dei Campioni 1958-59: il bis dell’ASK Riga e la squalifica dell’Olimpia Milano

La seconda edizione della Coppa dei Campioni raccoglie 21 squadre, tutte campioni nazionali, impegnate in un torneo a eliminazione diretta. Il format prevede un turno di qualificazione comprendente 12 team, seguito dai playoff, aperti con gli ottavi di finale. I campioni in carica, la formazione sovietica dell’ASK Riga, entrano di diritto già ai quarti di finale. L’Italia schiera, per la seconda volta consecutiva, l’Olimpia Milano targata Simmenthal e allenata da coach Cesare Rubini, reduce dalla conquista del suo 11° scudetto nella stagione precedente.

Turno preliminare

I sei accoppiamenti previsti dal calendario si riducono a quattro per il ritiro dei campioni lussemburghesi dell’Etzella Ettelbruck e svedesi del Sundbyberg, entrambi colpiti da problemi economici: Lech Poznan e Honvéd si qualificano automaticamente agli ottavi di finale per forfait. In maniera molto curiosa per gli standard moderni, Honvéd Budapest e Real Madrid, entrambe semifinaliste nell’edizione inaugurale della Coppa dei Campioni, cominciano il loro cammino dal turno preliminare.

  • Étoile Charleville-Mézières (FRA) – Barreirense (POR) 140-67 (77-40, 63-27)
  • Etzella Ettelbruck (LUX) – Lech Poznan (POL) 0-4 (0-2, 0-2)
  • Spartak Brno (CZE) – Engelmann Wien (AUT) 188-125 (96-56, 92-69)
  • Steaua Bucarest (ROM) – Wissenschaft Halle (GER) 147-124 (81-59, 66-65)
  • Honvéd Budapest (HUN) – Sundbyberg (SWE) 4-0 (2-0, 2-0)
  • Urania Genève Sport (SUI) – Real Madrid (ESP) 104-134 (58-63, 46-71)

Ottavi di finale

Chiuso il turno di qualificazione, lo scacchiere si può finalmente comporre nella sua interezza per l’inizio dei playoff. La Simmenthal Milano è accoppiata con la squadra egiziana dell’Al Gezira, la più grande e importante polisportiva dello Stato nordafricano (all’epoca incorporato nella sezione europea della FIBA) con sede a Zamalek, distretto del Cairo. I biancorossi si impongono in maniera comoda nella gara d’andata (72-47) ma si rifiutano di affrontare la trasferta in Egitto, dove avrebbero dovuto giocare su un campo all’aperto. La risposta della FIBA, però, è punitiva: l’Al-Gezira passa il turno con vittoria a tavolino e l’Olimpia viene squalificata per un anno dalle competizioni internazionali. Anche il Real Madrid saluta il torneo, battuto dai francesi dell’Étoile Charleville-Mézières, squadra delle Ardenne oggi militante nelle minors ma allora capace di vincere per due volte il massimo campionato nazionale (1958 e 1960).

  • AEK Atene (GRE) – OKK Belgrado (YUG) 129-209 (76-84, 53-125)
  • Pantterit (FIN) – Antwerpse BC (BEL) 124-173 (63-60, 61-113)
  • Lech Poznano (POL) – Spartak Brno (CZE) 155-148 (87-63, 68-85)
  • Real Madrid (ESP) – Étoile Charleville-Mézières (FRA) 115-118 (50-39, 65-79)
  • Simmenthal Milano (ITA) – Al Gezira (EGY) 72-47, 0-2*
  • Academic Sofia (BUL) – Maccabi Tel Aviv (ISR) 147-108 (69-50, 78-58)
  • Honvéd Budapest (HUN) – Steaua Bucarest (ROM) 166-133 (86-52, 80-81)

Quarti di finale

I campioni in carica dell’ASK Riga subentrano nel tabellone regolando l’Honvéd Budapest: il successo casalingo della formazione ungherese nella gara di ritorno rappresenta la sconfitta più ampia sofferta fino a quel momento dai sovietici in Coppa dei Campioni, ma è ininfluente considerando il largo +25 dell’andata. Gli egiziani dell’Al Gezira vendono cara la pelle nella partita d’andata contro l’Academic Sofia (65-69) ma sono costretti al ritiro per problemi economici che non permettono la trasferta in Bulgaria per il match di ritorno.

  • Antwerpse BC (BEL) – Lech Poznan (POL) 141-194 (80-89, 61-105)
  • ASK Riga (URSS) – Honvéd Budapest (HUN) 159-142 (79-54, 80-88)
  • Étoile Charleville-Mézières (FRA) – OKK Belgrado (YUG) 149-160 (75-73, 74-87)
  • Al Gezira (EGY) – Academic Sofia (BUL) 65-69, 0-2*

Semifinali

Il fattore casa è decisivo nelle semifinali. ASK Riga e Academic Sofia ribaltano la differenza canestri dopo le sconfitte subite nelle gare di andata e centrano per la seconda volta consecutiva la finale, dando vita a un attesissimo remake della sfida per il titolo già vista nella stagione precedente.

  • Lech Poznan (POL) – ASK Riga (URSS) 153-166 (84-76, 69-90)
  • OKK Belgrado (YUG) – Academic Sofia (BUL) 156-163 (79-69, 77-94)

Finale

L’ASK Riga si conferma corazzata imbattibile a livello europeo. La squadra sovietica, sempre allenata da coach Aleksandr Gomelskij, si aggiudica la gara d’andata per 79-58 dilagando nella ripresa dopo una prima metà molto equilibrata (35-33), spinta dai 27 punti del centrone lettone di 220 cm Janis Krumins, già grande protagonista nelle finali della stagione precedente. Nella gara di ritorno, 20.000 persone affollano le tribune del Vasil Levski di Sofia, ma l’Academic non riesce nell’impresa: l’ASK Riga si impone per 69-67 con 29 punti di Janis Krumins (top-scorer delle finali) e conquista il suo secondo titolo europeo consecutivo.

  • ASK Riga (URSS) – Academic Sofia (BUL) 148-125 (79-58, 69-67)

scritto da Daniele Fantini

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