Coppa dei Campioni 1961-62: il debutto di Varese e il trionfo della Dinamo Tbilisi

La quinta edizione della Coppa dei Campioni mantiene lo stesso format dell’annata precedente, con 24 partecipanti (23 campioni nazionali più il CSKA Mosca, detentore del titolo) impegnate in un torneo a eliminazione diretta. L’Italia schiera la Pallacanestro Varese, griffata Ignis, reduce dalla conquista del suo primo scudetto della storia, una cavalcata trionfale (21 vittorie in 22 gare, unica sconfitta contro la Virtus Bologna) che aveva permesso di interrompere il duopolio Milano-Virtus cominciato nel 1948. Allenata da Enrico Garbosi, Varese debutta in Coppa dei Campioni senza il proprio miglior marcatore, Gabriele Vianello, bloccato per una stagione in maniera punitiva dalla società per essersi accordato sottobanco per un trasferimento all’Olimpia Milano, ma recupera Lajos Toth: l’ala ungherese ottiene la cittadinanza italiana e può così rientrare nel nostro campionato dopo due anni di esilio in Svizzera.

Turno preliminare

L’avventura europea della Ignis comincia dal turno di qualificazione e un accoppiamento morbido con i campioni portoghesi del Benfica. Varese passa agevolmente in trasferta a Lisbona nella gara d’andata (73-49 con 17 punti di Franco Bertini, 13 di Remo Maggetti e 10 di Tonino Zorzi) e dilaga nel match di ritorno, dominando 101-48 (21 di Giovanni Gavagnin, 15 di Franco Vertini e 14 di Mario Andreo). Tra le particolarità del primo turno è da segnalare anche la presenza della squadra africana del CS Casablanca (il Marocco rientra, all’epoca, nell’area FIBA Europa) e il debutto dei nordirlandesi del Celtic Belfast.

  • CS Casablanca (MOR) – Real Madrid (SPA) 84-166 (46-84, 38-82)
  • Celtic Belfast (NIR) – Antwerpse (BEL) 122-226 (62-82, 60-144)
  • Wolves Amsterdam (NED) – Alsace Bagnolet (FRA) 87-113 (40-52, 47-61)
  • Etzella Etterlbruck (LUX) – USC Heidelberg (GER) 110-149 (51-66. 59-83)
  • EK Engelmann Vienna (AUT) – Olimpia Lubiana (YUG) 141-185 (77-99, 64-86)
  • SISU Copenhagen (DEN) – Kisa-Toverit Helsinki (FIN) 90-156 (57-70, 33-86)
  • Hapoel Tel Aviv (ISR) – Panathinaikos Atene (GRE) 166-130 (82-58, 84-72)
  • Wissenschaft Berlino (GER) – Budapest Honvéd (BUL) 119-197 (58-84, 61-113)
  • Benfica Lisbona (POR) – Ignis Varese (ITA) 97-174 (49-73, 48-101)

Ottavi di finale

Le speranze varesine di proseguire in Coppa si schiantano però, in maniera cocente, contro il muro del Real Madrid, sorteggiato come avversario negli ottavi di finale da un’urna molto poco benevola. La Ignis si impone nella gara d’andata disputata davanti ai 2.000 tifosi della Casa dello Sport per 82-80 (24 punti di Franco Bertini, 19 di Remo Maggetti e 16 di Giovanni Gavagnin): il finale è deciso da un incredibile autocanestro di Lorenzo Alocén, additato come un gesto deliberato per evitare i tempi supplementari e il timore di una sconfitta ben superiore a soli due punti di differenza e quindi più difficile da ribaltare nella partita di ritorno. Nel secondo match della serie, tenutosi sul terreno del Frontón “Fiesta Alegre”, uno stadio (ora abbattuto) per il gioco della pelota basca, il Real Madrid guadagna l’accesso ai quarti di finale imponendosi in maniera netta per 83-62 dopo aver controllato la partita sin dall’inizio (45-26 all’intervallo). Decisive le giocate del trio composto da Wayne Hightower (24 punti), Carlos Sevillano (23) ed Emiliano Rodríguez (23), mentre a Varese non servono i 17 punti di Giovanni Gavagnin e i 10 di Remo Maggetti.

  • Kisa-Toverit Helsinki (FIN) – Legia Varsavia (POL) 145-179 (65-86, 80-93)
  • Ignis Varese (ITA) – Real Madrid (SPA) 144-163 (82-80, 62-83)
  • USC Heidelberg (GRE) – Olimpia Lubiana (YUG) 139-192 (81-95, 58-97)
  • Hapoel Tel Aviv (ISR) – Darussafaka Istanbul (TUR) 139-140 (69-65, 70-75)
  • Budapest Honvéd (BUL) – Iskra Svit (CZE) 148-149 (90-74, 58-75)
  • Steaua Bucarest (ROM) – Dinamo Tbilisi (URSS) 153-159 (76-77, 77-82)
  • Antwerpse (BEL) – Alsace Bagnolet (FRA) 137-127 (87-61, 50-66)

Quarti di finale

Come da tradizione, i campioni in carica subentrano nei quarti di finale, risparmiandosi i primi due turni di gioco. Il CSKA Mosca sbaraglia i cecoslovacchi dell’Iskra Svit con un netto +32 nella gara d’andata che rende ininfluente il ko di misura al ritorno.

  • CSKA Mosca (URSS) – Iskra Svit (CZE) 140-110 (85-53, 55-57)
  • Darussafaka Istanbul (TUR) – Dinamo Tbilisi (URSS) 116-164 (67-80, 49-84)
  • Antwerpse (BEL) – Olimpia Lubiana (YUG) 143-173 (87-83, 56-90)
  • Legia Varsavia (POL) – Real Madrid (SPA) 144-162 (73-62, 71-100)

Semifinali

Le due squadre dell’Unione Sovietica si affrontano in un “derby” che vede i georgiani della Dinamo Tbilisi superare il CSKA Mosca in entrambe le gare della serie e far cadere, così, il breve regno dei campioni in carica. Nell’altra semifinale, il Real Madrid ribalta il -14 sofferto nella gara d’andata contro l’Olimpia Lubiana imponendosi per 69-53 di fronte ai 2.500 spettatori accorsi a occupare la tribuna del Frontón “Fiesta Alegre”: decisivi i 22 punti di Wayne Hightower, ala-centro statunitense che, dopo aver debuttato con tutti gli onori possibili in maglia blanca (campione nazionale e capocannoniere della Liga), sarebbe stato scelto al draft del 1962 dai San Francisco Warriors con la chiamata numero 7 e disputato una decina di stagioni tra NBA e ABA (Finals NBA del 1964 comprese).

  • CSKA Mosca (URSS) – Dinamo Tbilisi (URSS) 137-152 (71-75, 66-77)
  • Olimpia Lubiana (YUG) – Real Madrid (SPA) 158-160 (105-91, 53-69)

Finale

La locandina della finale di Ginevra del 1962 tra la Dinamo Tbilisi e il Real Madrid

Per la prima volta nella storia, la finale della Coppa dei Campioni vede la presenza di una formazione dell’Europa occidentale, ma a causa dei pessimi rapporti tra la Spagna franchista e il blocco sovietico, la FIBA propende per modificare il formato trasformandolo in una gara secca da disputare in campo neutro. Dinamo Tbilisi e Real Madrid si affrontano così il 29 giugno 1962 al Patinoire des Vernets di Ginevra, in Svizzera, davanti a 5.000 tifosi. Spinta dai 19 punti di Valeri Altabaev e dai 18 di Aleksandre Kiladze, la Dinamo Tbilisi riesce a gestire il ritmo-partita e a oscurare un’altra grande prestazione di Wayne Hightower, autore di 32 punti per il Real Madrid: il finale recita 90-83 e, per la quinta volta consecutiva, è una formazione sovietica a salire sul trono d’Europa.

  • Dinamo Tbilisi (URSS) – Real Madrid (SPA) 90-82

scritto da Daniele Fantini

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