Coppa dei Campioni 1962-63: il ritorno dell’Olimpia Milano e il secondo titolo del CSKA Mosca

La sesta edizione della Coppa dei Campioni si allarga ulteriormente andando a inglobare 26 squadre rispetto alle 24 dell’annata precedente. L’Italia partecipa con l’Olimpia Milano, targata Simmenthal, tornata a calcare il palcoscenico europeo dopo tre anni di assenza (uno per la squalifica comminata dalla FIBA per il forfait del match di ritorno contro la squadra egiziana dell’Al Gezira nell’edizione 1958-59). Allenata da Cesare Rubini, Milano è reduce dallo scudetto del 1961-62, conquistato allo spareggio contro i campioni uscenti della Ignis Varese, essendo giunte appaiate in vetta alla classifica con un record di 19-3. Il roster è composto interamente da giocatori italiani, secondo il regolamento vigente della FIP che vieta il tesseramento di atleti stranieri.

Turno preliminare

La formazione dell’Olimpia Milano del 1962-63.

L’urna sorteggia un accoppiamento morbido per l’Olimpia, che si ritrova a sfidare la formazione marocchina dell’Alliance Casablanca. Si gioca una sola partita, in Africa (al tempo il Marocco rientra nell’orbita di FIBA Europe), che la squadra biancorossa si aggiudica con facilità per 110-60 (alcune fonti riportano 113-61, ma poco cambia…).

Tra le particolarità da notare nel turno preliminare, il ritorno degli irlandesi del Celtic Belfast (eliminati facilmente dai francesi dell’Alsace Bagnolet) e il primo successo di una squadra lussemburghese: l’Etzella Ettelbruck si impone in maniera netta nel doppio confronto con i danesi del SISU Copenhagen.

  • Landlust Amsterdam (NED) – Wisla Cracovia (POL) 124-166 (67-76, 57-90)
  • Darussafaka Istanbul (TUR) – Budapest Honvéd (HUN) 147-149 (67-76, 80-73)
  • ASK Vorwärts Halle (GER) – CSKA Mosca (URSS) 91-152 (51-82, 40-70)
  • Celtic Belfast (IRL) – Alsace Bagnolet (FRA) 75-216 (44-101, 31-115)
  • Maccabi Tel Aviv (ISR) – Olimpia Lubiana 118-131 (46-60, 72-71)
  • Stade Francais Ginevra (SUI) – Alemannia Aachen (GER) 104-133 (45-60, 59-73)
  • Alliance Casablanca (MOR) – Simmenthal Milano (ITA) 60-110 (60-110, -)
  • Benfica Lisbona (POR) – Real Madrid (SPA) 108-207 (61-97, 47-110)
  • Söder Stoccolma (SWE) – Kisa-Toverit Helsinki (FIN) 125-145 (59-73, 66-72)
  • Antwerpse (BEL) – Spartak Brno (CZE) 131-169 (74-81, 57-88)
  • SISU Copenhagen (DEN) – Etzella Ettelbruck (LUX) 98-134 (55-71, 43-62)

Ottavi di finale

Dopo aver sbrigato la pratica in Marocco, Milano si trova ad affrontare i tedeschi dell’Alemannia Aachen (Acquisgrana) negli ottavi di finale. La gara d’andata, giocata in trasferta il 16 gennaio 1963, si risolve in una vittoria sofferta per 69-67, in cui spiccano i 20 punti di Paolo Vittori e i 16 di Gianfranco Sardagna. Il ritorno, disputato tre settimane dopo a Milano, vede invece un netto successo del Simmenthal per 76-53, al termine di una partita in cui vanno a referto tutti gli effettivi (i top-scorer sono Paolo Vittori con 12 punti e Sandro Riminucci con 10).

  • Levski Sofia (BUL) – CSKA Mosca (URSS) 104-177 (55-83, 49-94)
  • Budapest Honvéd (HUN) – Steaua Bucarest (ROM) 137-126 (74-73, 63-53)
  • Alsace Bagnolet (FRA) – Olimpia Lubiana (SLO) 174-189 (80-61, 94-128)
  • Alemannia Aachen (GER) – Simmenthal Milano (ITA) 120-145 (67-69, 53-76)
  • Panathinaikos Atene (GRE) – Real Madrid (SPA) 133-187 (73-97, 60-90)
  • Kisa-Toverit Helsinki (FIN) – Spartak Brno (CZE) 142-172 (83-87, 59-85)
  • Etzella Ettelbruck (LUX) – Wisla Cracovia (POL) 105-198 (52-83, 53-115)

Quarti di finale

Il cammino di Milano si interrompe nei quarti di finale, dove l’Olimpia si ritrova sorteggiata con i temibili campioni in carica della Dinamo Tbilisi. Nonostante un eroico successo nella gara d’andata in Georgia (65-70), il Simmenthal non riesce nell’impresa di difendere il +5 nel ritorno disputato al PalaLido di fronte a 5.000 tifosi: la Dinamo si impone per 74-68 e centra la qualificazione per un solo punto di margine nel doppio confronto. Per Milano non servono i 26 punti di Gabriele Vianello e i 17 di Paolo Vittori.

I quarti di finale del 1962-63 vedono anche il primo tie-break della storia della Coppa dei Campioni, necessario per spezzare la situazione di parità tra gli ungheresi del Budapest Honvéd e il Real Madrid. Quella che con gergo moderno chiameremmo “gara-3” viene disputata a Madrid, e vede il successo della squadra spagnola per 77-65.

  • Olimpia Lubiana (SLO) – Spartak Brno (CZE) 158-162 (86-83, 72-79)
  • Budapest Honvéd (HUN) – Real Madrid (SPA) 170-170 (101-96, 69-74) / *tie-break: Real Madrid-Honvéd 77-65
  • Dinamo Tbilisi (URSS) – Simmenthal Milano (ITA) 139-138 (65-70, 74-68)
  • Wisla Cracovia (POL) – CSKA Mosca (URSS) 122-152 (75-72, 47-80)

Semifinali

Il Real Madrid prosegue la cavalcata ribaltando un pesante -19 sofferto nella gara d’andata delle semifinali contro lo Spartak Brno e conquista l’accesso alla finale per il secondo anno consecutivo. Dalla parte opposta del tabellone, invece, il CSKA Mosca si prende la rivincita sulla Dinamo Tbilisi, che l’aveva detronizzata nella stagione precedente.

  • Spartak Brno (CZE) – Real Madrid (SPA) 146-150 (79-60, 67-90)
  • Dinamo Tbilisi (URSS) – CSKA Mosca (URSS) 137-155 (59-76, 78-79)

Finale

Il primo atto della finale si disputa il 23 luglio 1963 sul terreno del Fronton “Fiesta Alegre” di Madrid, uno stadio per il gioco della pelota ora abbattuto. Davanti a 5.000 tifosi, il Real riesce nell’impresa di superare il CSKA Mosca per 86-69 dopo aver toccato addirittura un vantaggio di 30 lunghezze alla metà del secondo tempo. Le stelle della formazione blanca brillano in maniera teatrale: Carlos Sevillano segna 26 punti, seguito dai 24 di Emiliano Rodriguez e dai 21 di Bob Burgess.

La gara di ritorno, tenutasi il 31 luglio 1963 nella bolgia del Palazzo dello sport Lužniki di Mosca (20.000 spettatori), vede la pronta reazione del CSKA, capace di controllare da subito il ritmo e l’intensità della partita: nel finale, però, José Ramon Durand sbaglia appositamente un tiro libero per permettere a Bob Burgess di svettare a rimbalzo e recapitare sul fondo della retina il canestro del -17 (91-74), così da pareggiare la differenza-punti dell’andata.

Non essendo stata ancora introdotta la regola dell’overtime, la partita viene rigiocata il giorno seguente, costringendo così il Real Madrid al secondo spareggio della stagione dopo quello vinto nei quarti contro il Budapest Honvéd. La terza gara, però, non ha storia: il CSKA Mosca esprime tutta la sua superiorità imponendosi per 99-80 (26 punti di Gennadij Volnov, 16 di Aleksandr Petrov, 14 di Aleksandr Travin) e conquista così il suo secondo titolo della storia (e secondo in tre anni dopo quello del 1960-61). Mentre il Real Madrid perde la sua seconda finale consecutiva, la Coppa dei Campioni resta nelle mani di un Paese dell’Unione Sovietica per la sesta volta su 6 edizioni.

  • Real Madrid (SPA) – CSKA Mosca (URSS) 160-160 (86-69, 74-91)
  • Terza gara: CSKA Mosca-Real Madrid (99-80)

scritto da Daniele Fantini

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