Coppa dei Campioni 1963-64: il primo titolo del Real Madrid spezza il dominio sovietico

La settima edizione della Coppa dei Campioni restinge il parco delle squadre partecipanti a 23 rispetto alle 26 della stagione precedente. L’Italia partecipa per la seconda volta consecutiva con il Simmenthal Milano di coach Cesare Rubini, fresco del successo in campionato valido per il 15esimo scudetto della storia: il roster è composto ancora una volta da soli giocatori italiani, come previsto dal regolamento FIP che non permette il tesseramento di atleti stranieri.

Il torneo vede la fine del dominio delle squadre sovietiche, salite sul trono d’Europa nelle 6 edizioni precedenti con l’ASK Riga (3 titoli), il CSKA Mosca (2 titoli) e la Dinamo Tbilisi. In realtà non si tratta di una vittoria sul campo, perché la federazione sovietica sceglie di ritirare la squadra del CSKA Mosca, atteso a subentrare nel tabellone in occasione dei quarti di finale: la motivazione ufficiale è dettata dalla volontà di preparare al meglio la nazionale per affrontare i Giochi olimpici estivi di Tokyo, dove l’URSS si sarebbe classificata al secondo posto perdendo in finale contro gli Stati Uniti.

Turno preliminare

Il cammino del Real Madrid, poi campione, comincia in maniera soft: l’urna accoppia la corazzata blanca con i nordirlandesi del Celtic Belfast, travolti 102-73 all’andata (27 punti di Emiliano Rodriguez, 22 a testa per Clifford Luyk e Bill Hanson) e sotto un ancora più pesante 107-46 in Spagna (26 punti di Bill Hanson, 24 di Clifford Luyk, 21 di Lolo Sainz).

  • Handelsministerium Vienna (AUT) – Spartak Brno (CZE) 133-184 (71-105, 62-79)
  • AEK Atene (GRE) – Galatasaray Istanbul (TUR) 141-154 (73-66, 68-88)
  • SMB Losanna (SUI) – Chemie Halle (GER) 119-161 (59-72, 60-89)
  • Alvik Stoccolma (SWE) – Legia Varsavia (POL) 147-173 (80-98, 67-75)
  • Celtic Belfast (NIR) – Real Madrid (SPA) 119-209 (73-102, 46-107)
  • Etzella Ettelbruck (LUX) – Paris Université Club (FRA) 114-145 (57-73, 57-72)
  • Akademik Sofia (BUL) – OKK Belgrado (YUG) 141-149 (61-68, 80-81)
  • Alliance Casablanca (MOR) – Antwerpse (BEL) 116-177 (54-73, 62-104)

Ottavi di finale

Milano subentra nel tabellone in occasione degli ottavi di finale, sorteggiata con i belgi dell’Antwerpse, reduci da una facile vittoria contro la formazione marocchina dell’Alliance Casablanca nel turno preliminare. Ne esce una serie combattuta. Nella gara di andata, disputata all’Expo-hall di fronte a 2.000 tifosi, l’Olimpia passa 90-84 con 24 punti di Paolo Vittori e 17 di Gabriele Vianello, e un mese dopo (23 gennaio 1964), al PalaLido, difende le 6 lunghezze di vantaggio centrando un altro successo di misura, 90-86, firmato da una prestazione scintillante di Paolo Vittori, autore di 43 punti.

Il Real Madrid prosegue la marcia campale trucidando i tedeschi dell’Alemannia Aachen con quasi 100 punti di scarto complessivi, mentre è necessario il tie-break per decidere la sfida tra Galatasaray Istanbul e Steaua Bucarest: i campioni rumeni si impongono in gara-3 per un solo punto (57-56).

L’accoppiamento tra OKK Belgrado e Paris Université Club si risolve invece con una sola partita, vinta nettamente dai serbi in trasferta: la squadra francese non aveva infatti potuto raggiungere la capitale dell’allora Jugoslavia in occasione del match di andata, perché, a causa del forte maltempo, erano stati cancellati tutti i voli per Belgrado.

  • Kisa-Toverit Helsinki (FIN) – Chemie Halle (GER) 139-129 (75-64, 64-65)
  • Antwerpse (BEL) – Simmenthal Milano (ITA) 170-180 (84-90, 86-90)
  • Galatasaray Istanbul (TUR) – Steaua Bucarest (ROM) 131-131 (69-51, 62-80) / tiebreak: Steaua Bucarest-Galatasaray Istanbul 57-56
  • Benfica Lisbona (POR) – Legia Varsavia (POL) – forfait del Lisbona
  • Alemannia Aachen (GER) – Real Madrid (SPA) 112-208 (69-93, 43-115)
  • OKK Belgrado (YUG) – Paris Université Club (FRA) 105-63 (-, 105-63)
  • Maccabi Tel Aviv (ISR) – Spartak Brno (CZE) 111-154 (60-58, 51-96)

Quarti di finale

L’Olimpia gode di un sorteggio favorevole nei quarti di finale contro i campioni finlandesi del Kisa-Toverit Helsinki. Milano risolve la pratica con una netta vittoria interna per 99-70 (30 punti per Paolo Vittori, 22 per Gianfranco Pieri) e può permettersi una sconfitta di 10 lunghezze maturata interamente nel secondo tempo nella gara di ritorno (97-87, 18 di Paolo Vittori, 14 a testa per Gianfranco Sardagna e Giandomenico Ongaro).

Nel frattempo, il Real Madrid si sbarazza anche dei polacchi del Legia Varsavia mentre, come detto in precedenza, il CSKA Mosca lascia campo libero agli jugoslavi dell’OKK Belgrado ritirandosi dalla competizione.

  • Steaua Bucarest (ROM) – Spartak Brno (CZE) 169-196 (94-92, 75-104)
  • Simmenthal Milano (ITA) – Kisa-Toverit Helsinki (FIN) 186-167 (99-70, 87-97)
  • Legia Varsavia (POL) – Real Madrid (SPA) 176-194 (90-102, 86-92)
  • OKK Belgrado (YUG) – CSKA Mosca (URSS) – ritiro del CSKA Mosca

Semifinali

Un’immagine della semifinale tra Simmenthal Milano e Real Madrid: Massimo Massini in marcatura sul fortissimo Emiliano Rodriguez.

La semifinale rappresenta il punto più alto raggiunto dal Simmenthal a livello internazionale fino a quel momento. L’accoppiamento con il Real Madrid, uno squadrone che riecheggia i fasti del calcio e che schiera tre giocatori statunitensi (Bill Hanson, Bob Burgess – poi protagonista anche in Italia con Cantù – e il naturalizzato Clifford Luyk), richiama un’attenzione mediatica e di pubblico eccezionale. Il 12 marzo 1964, in un PalaLido gremito in ogni ordine di posto e che accoglierà per la prima volta sugli spalti anche il giovane Adriano Galliani, accendendo in lui una grande passione per la pallacanestro, l’Olimpia riesce in un’impresa considerata semi-impossibile alla vigilia: il Real Madrid cade 82-77 sotto i colpi di Paolo Vittori (20), Gianfranco Sardagna (14), Sandro Riminucci (11) e del giovane Marco Binda (8), vero jolly in una ripresa di altissimo livello.

Due settimane dopo, il 1° aprile 1964, il Real si prende, però, l’attesa rivincita. Davanti ai 3.000 spettatori del Frontón “Fiesta Alegre”, i blancos si impongono per 101-78 (51-36 all’intervallo) in una partita che vede emergere i reali valori in campo e, soprattutto, il netto vantaggio dei campioni spagnoli sotto i tabelloni. Emiliano Rodriguez brilla con 31 punti, seguito dai 28 di Clifford Luyk. Per l’Olimpia non bastano i 16 a testa realizzati da Paolo Vittori e Sandro Riminucci.

  • OKK Belgrado (YUG) – Spartak Brno (CZE) 178-179 (103-94, 75-85)
  • Simmenthal Milano (ITA) – Real Madrid (SPA) 160-178 (82-77, 78-101)

Finale

Il Real Madrid campione d’Europa 1963-64

Qualificatosi per la finale, il Real Madrid si trova di fronte ai cecoslovacchi dello Spartak Brno. Nella partita di andata, disputata il 27 aprile 1964 allo Zimní Stadión di Brno (11.500 spettatori presenti), i padroni di casa si impongono per 110-99, agevolati dai problemi di falli della formazione spagnola e da leggeri infortuni sofferti da Clifford Luyk e Carlos Sevillano (comunque in grado di recuperare per il match di ritorno). Spiccano i 30 punti di František Konvička e i 28 di Vladimír Pištělák, mentre al Real non servono i 31 di Emiliano Rodriguez e i 22 di Bob Burgess.

Due settimane dopo, il 10 maggio 1964, la tavola è apparecchiata al Frontón “Fiesta Alegre” per il netto riscatto della squadra madrilena. I 5.000 tifosi che riempiono lo stadio originariamente concepito per il gioco della pelota spingono il Real al successo per 84-64, un +20 che ribalta lo svantaggio accusato nella partita d’andata e permette alla squadra di coach Joaquín Hernández di salire per la prima volta sul trono d’Europa.

  • Spartak Brno (CZE) – Real Madrid (SPA) 174-183 (110-99, 64-84)

scritto da Daniele Fantini

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