Dolomiti Energia Trentino-De’Longhi Treviso 76-82, l’immortale David Logan

Domenica 17 gennaio 2021 • Eurosport Player

Treviso, quest’anno, continua a stupirmi. È sempre lì, a metà classifica, pronta a balzare in zona playoff sfruttando ogni minimo passo falso delle avversarie. E lo fa con una rotazione a otto e una base di giocatori pescata in gran parte dalla LegaDue. Questo mi apre la mente a un paio di considerazioni.

Otto giocatori sono sufficienti per giocare un campionato dignitoso in Serie A? A conti fatti, sì. Basta avere un uomo in rotazione per reparto (esterni, ali, centri) e la squadra si può gestire. Anzi, forse è anche più facile amalgamare il gruppo, trovare una chimica migliore e più efficace e responsabilizzare i giocatori. Penso a Milano, con il suo roster infinito e gli assetti completamente diversi utilizzati in campionato e coppa: certo, vince, perché la qualità generale dei giocatori è superiore, ma la gestione interna deve essere un affare molto, molto complicato.

Seconda considerazione: si può giocare un campionato dignitoso costruendo l’ossatura della squadra con un nucleo importanti di elementi pescati in LegaDue? Stando alla prima metà di stagione vissuta da Treviso, anche qui abbiamo una risposta affermativa. Chillo e Imbrò sono reduci dalla promozione di due anni fa, per non parlare di Tessitori e Alviti che, proprio grazie a Treviso, si sono potuti rilanciare verso piazze e ruoli ancora più importanti. Mekowulu, Carroll e Vildera sono tutte aggiunte scovate nella seconda serie. A dimostrazione che, anche in LegaDue, ci sono giocatori anche italiani che, se messi nelle giuste condizioni, possono contribuire in maniera efficace anche in Serie A. Per David Logan, altro reduce della promozione, bisognerebbe aprire un capitolo a parte. Perché essere ancora protagonista in Serie A dopo essersi riciclato due anni fa in seconda serie è roba che soltanto i campioni si possono permettere. Il tutto a 38 anni di età.

La telecronaca in smartworking di Dolomiti Energia Trentino-De’Longhi Treviso.

Anche questa sera Logan ha spadroneggiato. 21 punti, buoni per riportarsi al secondo posto nella classifica marcatori alle spalle di Luis Scola. Ogni volta che guardo quella classifica e vedo quei due lì davanti mi sorprendo sempre meno. Perché sono stati (e sono ancora) talmente forti che è quasi scontato trovarli ancora lì, a battagliare per il titolo di capocannoniere all’alba del loro quarto decennio di vita. Non credo sia un segno di debolezza degli avversari odierni, di mancanza generale di concorrenza. È il semplice fatto che si collocano entrambi in una categoria superiore. Un giocatore forte sarà forte per tutta la vita. Specialmente se, nella parte finale della carriera, viene scelto come star su cui centrare il sistema offensivo di squadre che non hanno pretesa di vincere e che possono concedere spazio, responsabilità, tiri e, ovviamente, anche errori.

Contro Trento, Logan è stato esiziale. Che il pallone decisivo finisse tra le sue mani era scontato. Che finisse anche dentro il canestro, beh, altrettanto probabile. Non so se quel movimento con cui si è liberato di Sanders dal palleggio sia da considerarsi un vero e proprio ankle-breaker, ma quando un difensore va per terra davanti a un tiratore è una delle sensazioni più brutte che si possano provare sul parquet. Soprattutto se poi quel tiratore fa canestro. Chi ha giocato, molto probabilmente mi capirà.

Come di consueto, vi lascio con un paio di clip riprese dalla partita che ho commentato, buona per la telecronaca #8 della stagione: la tripla decisiva di Logan, ovviamente, e un paio di gran stoppate di Christian Mekowulu. Alla prossima!

La tripla con ankle-breaker di David Logan che decide il finale di Dolomiti Energia Trentino-De’ Longhi Treviso
Le due stoppate di Christian Mekowulu in Dolomiti Energia Trentino-De’Longhi Treviso

scritto da Daniele Fantini