Final Eight Coppa Italia 2020 • Day 2, quarti di finale

Pesaro, 14 febbraio 2020

Credevo fosse soltanto una leggenda, invece esiste veramente. A Pesaro, in zona lungomare, c’è un locale, il pub “Tipo”, dove Simone Flamini spilla le birre e serve amari. Dietro il bancone. Sì, proprio Simone Flamini, 10 stagioni in Serie A, ora fa il barman nel suo locale. Un bel posticino, devo ammettere, con interni in legno che lo fanno assomigliare quasi a uno chalet invernale di montagna, e stracolmo di gente. Sulle pareti, tre mega-schermi che trasmettono, ovviamente, partite di basket.

La serata è seguita a una cena in cui, ahimé, ho confessato di aver creato su un vecchio NBA Live il personaggio di Guido Bagatta dopo averlo visto giocare quella famosa partita del McDonald’s Open tra i Roosters Varese dello scudetto della Stella e i San Antonio Spurs, campioni NBA. Nessuno dei miei colleghi me l’ha fatta passare liscia, nemmeno quando ho spiegato di averlo fatto comunque “scarso”, soltanto tiratore e con un valore attorno al 66-67.

La spiaggia di Cattolica in versione invernale. Il bagnasciuga è una miniera a cielo aperto di conchiglie di ogni tipo.

Nel pomeriggio, prima del ritorno al palazzetto dove ho potuto recuperare il mio posto in prima fila con buona pace dello stesso Bagatta, sono riuscito a girare un paio d’ore per Cattolica, dove ho l’albergo. Nel centro c’è poco o nulla, e nonostante la spiaggia fosse comunque piena di persone a passeggio, complice anche la bella giornata di sole con qualche grado in più rispetto alla media, il mare d’inverno, come sempre, lascia un retrogusto molto malinconico.

Chiuso l’argomento turistico, il secondo giorno delle Final Eight di Coppa Italia regala altri due upset (Brindisi su Sassari e Fortitudo Bologna su Brescia, questo il più inatteso) e la stessa strutturazione delle semifinali dello scorso anno, con gli accoppiamenti 4-8 e 6-7. Per il momento, il mezzo dollaro che avrei scommesso su Brindisi come outsider più pericolosa del torneo e Adrian Banks MVP (37 punti, infranto il record ogni epoca per una singola partita di Final Eight) sta fruttando. La Happy Casa mi ha stupito, ancora una volta, per la capacità di giocare la sua pallacanestro in maniera quasi esasperata, fatta tutta di ritmo, velocità e atletismo: se ci fosse un premio per la squadra più frizzante, divertente e imprevedibile del campionato, lo consegnerei a mani basse ai ragazzi di coach Frank Vitucci, anche quest’anno grandissimo demiurgo.

David Moss durante la partita dei quarti di finale della Coppa Italia 2020 tra Germani Brescia e Fortitudo Bologna.

Dopo due ore di rumba elettrizzante, la seconda partita tra Brescia e Fortitudo mi ha invece un po’ assopito, specialmente nel primo tempo, ma era anche prevedibile tra due squadre che fanno invece del ritmo compassato il proprio punto di forza. Alla fine l’ha spuntata la Effe dei “vecchi marpioni”, sottovalutata a torto perché, alla fine, ci si ricorda sempre che, in questo gioco, l’esperienza è spesso un fattore decisivo.

scritto da Daniele Fantini