Gli italiani che fanno la differenza: la variabile vincente della Virtus Bologna

Martedì 8 giugno 2021

La Virtus ha aggiunto tantissimo con Belinelli, e può permettersi di tenere fuori un americano con Abass che sta dando minuti importanti e con Ricci che sta giocando ottimi playoffG – coach Ettore Messina dopo gara-2.

Le indicazioni emerse da gara-1 si sono ripresentate, puntuali, 48 ore dopo. Anzi, in misura anche maggiore. Perché, nonostante la maggior profondità sulla carta del roster dell’Olimpia, stravolta però in campionato dalla formula del 6+6, è la Virtus che si sta dimostrando più squadra, più compatta, più coesa e con un numero maggiore di armi a disposizione. Anche senza Amedeo Tessitori, che sarebbe stato comunque destinato a trovare spazio all’interno di una serie contrassegnata finora da un grado elevatissimo di fisicità, Bologna sta vincendo la battaglia del supporting-cast e, in particolare, della batteria degli italiani, più pronta, più efficace e soprattutto più in fiducia rispetto alla controparte.

Senza scomodare Marco Belinelli, da cui è lecito attendersi grandi giocate e che ha effettivamente infiammato alcuni brani di entrambe le partite pur con percentuali dal campo non scintillanti (8/21 complessivo), è stato il resto della truppa azzurra a fare la differenza, soprattutto nella metacampo difensiva e sul piano di quegli intangibles emotivi e mentali sorprendenti per un gruppo di giocatori arrivati per la prima volta a un appuntamento così importante con un ruolo da protagonisti. Il game-plan della Virtus è stato chiaro sin dalle battute iniziali: togliere a Milano armonia, fluidità e certezze sul perimetro, lì dove ha sempre costruito le sue fortune sfruttando la superiorità tecnica degli esterni. E, in questo, la batteria azzurra è stata determinante.

  • L’impatto degli italiani della Virtus Bologna in gara-1 e gara-2
GiocatorePuntiRimbalziAssist
Giampaolo Ricci12.52.51.0
Marco Belinelli11.03.02.0
Amar Alibegovic7.04.50.0
Awudu Abass4.03.01.0
Alessandro Pajola2.51.53.5
Stefan Nikolic0.00.00.0
Totale37.014.57.5

Alessandro Pajola ha smontato la regia biancorossa in una staffetta di grande tenacia con Stefan Markovic, Awudu Abass ha limitato le bocche da fuoco sul perimetro ritornando a calarsi alla perfezione in quel ruolo di stopper difensivo che avevano già provato a cucirgli addosso sia Jasmin Repesa che Simone Pianigiani nella sua esperienza con la stessa Milano, mentre Pippo Ricci Amar Alibegovic, grazie alle loro caratteristiche fisiche intermedie, hanno dato solidità al verniciato fungendo, allo stesso tempo, da pedine perfette per reggere sui cambi difensivi e frenare il movimento di palla avversario con giocate puntuali di aiuto e rotazione sul lato debole.

A questo va aggiunto anche l’apporto offensivo (37.0 punti di media complessivi), perché oltre alla doppia cifra assicurata da Belinelli (11 di media), Ricci e Alibegovic sono stretch-four di enorme importanza tattica per aprire il campo con ottime spaziature e Pajola contribuisce a dare ordine e solidità in regia a una squadra che sta giocando forse la sua miglior pallacanestro della stagione se rapportata alla qualità dell’avversario. E canestri importanti sono arrivati: Abass è stata una delle variabili impazzite di gara-1, Ricci il grande protagonista a sorpresa di gara-2 con un primo tempo sontuoso, Alibegovic un martello quasi costante dagli angoli, Pajola il risolutore della seconda partita con una tripla spacca-gambe sparata quasi senza coscienza dopo tanti minuti senza aver mai guardato il ferro.

  • L’impatto degli italiani dell’Olimpia Milano in gara-1 e gara-2
GiocatorePuntiRimbalziAssist
Gigi Datome10.53.51.0
Jeff Brooks1.02.50.0
Paul Biligha0.53.00.5
Riccardo Moraschini0.02.00.5
Andrea Cinciarini0.00.00.0
Davide Moretti0.00.00.0
Jakub Wojciechowski0.00.00.0
Totale12.011.02.0

Su sponda opposta, le difficoltà di Milano nel trovare contributi importanti dalla panchina e dalla batteria azzurra sono altrettanto evidenti, con la rotazione ridotta in realtà a sole quattro pedine per la scelta tecnica di non utilizzare Andrea Cinciarini e Jakub Wojciechowski oltre a Davide Moretti, sempre out per turnover. Eccezion fatta per il primo tempo di gara-1 di Gigi Datome, poi stranamente dimenticato nella ripresa, l’apporto complessivo è stato estremamente modesto (soltanto 12.0 punti complessivi di media, 25 in meno rispetto alle controparti bianconere). Riccardo Moraschini Paul Biligha, protagonisti in positivo nelle serie vinte contro Trento e Venezia, stanno mostrando grossi segnali di involuzione psicologica prima che tecnica, con conseguente ricaduta dell’impatto fisico sulla gara, mentre Jeff Brooks, reduce da un weekend deludente a Colonia che gli è costato anche l’esclusione nella gara del Taliercio, è riprecipitato in quello strano stato di confusione mentale che lo ha frenato per molte settimane nella prima parte di stagione. Gli zeri che hanno costellato i box-score delle prime due gare del Forum dovranno essere trasformati in qualcosa di molto più concreto se l’Olimpia vorrà darsi una reale chanche di svoltare l’inerzia della serie nelle due trasferte in arrivo alla Segafredo Arena.

scritto da Daniele Fantini