Il significato dei nomi: Brooklyn Nets

• 1967-68: New Jersey Americans
• 1968-77: New York Nets
• 1977-2012: New Jersey Nets
• 2012-presente: Brooklyn Nets

Gli attuali Brooklyn Nets hanno radici nella vecchia ABA (American Basketball Association), nati nel 1967 come New Jersey Americans. L’anno successivo (1968) si spostano dalla poco attraente Teaneck a New York (nella zona di Long Island), città che ospita già i New York Knicks (NBA), i New York Mets (MLB) e in New York Jets (NFL): per creare una sorta di assonanza con i nomi delle squadre già ben radicate nella metropoli, gli Americans scelgono di ribattezzarsi in Nets, parola molto pratica ma non altrettanto poetica (tradotto in italiano: “Le Retine”).

Tra New York e le paludi del New Jersey

I New York Nets entrano nella NBA nel 1976, quando la Lega assorbe la ABA inglobando anche Denver Nuggets, Indiana Pacers e San Antonio Spurs, ma si ritrovano presto affossati da problemi economici: oltre a una pesante tassa d’ingresso (3 milioni di dollari), i Nets si vedono costretti a versare anche 4.8 milioni di dollari ai Knicks, come “compensazione” per aver invaso il loro territorio metropolitano. La mancanza di liquidità costringe la nuova franchigia NBA a cedere la sua superstar, Julius Erving, ai Philadelphia 76ers: il risultato è una stagione inaugurale tremendamente fallimentare con conseguente crollo di pubblico che spinge la proprietà a scegliere di rispostarsi a New Jersey alla ricerca di un nuovo mercato.

I New Jersey Nets si stanziano tra East Rutherford e Newark, nella zona delle Meadowlands, un caratteristico ecosistema umido e paludoso dell’area a ovest di New York, e lì rimangono fino al 2012, quando la franchigia viene ceduta a una cordata comprendente anche il rapper Jay-Z, socio di minoranza ma volto pubblico della nuova proprietà per il suo status di superstar nel mondo musicale. La squadra abbandona New Jersey per tornare a New York, nella zona di Brooklyn: la nuova casa è il Barclays Center, inaugurato nel settembre dello stesso anno.

L’esperimento fallito: i New Jersey Swamp Dragons

Alla metà degli anni ’90, nel tentativo di rivitalizzare una squadra con scarsi risultati di pubblico e sportivi, la proprietà studia un possibile rebranding sulla falsariga del concept fumettistico dei Charlotte Hornets, una delle franchigie più forti nel settore del merchandising, e su quelli in fieri dei Toronto Raptors e dei Vancouver Grizzlies, pronti a sbarcare in NBA nel 1995. Si narra che l’allora presidente della franchigia, Jon Spoelstra, si rivolge al suo vice, Jim Lampariello, sospirando malinconico:

“Ogni volta che guardo fuori dalla finestra dell’ufficio, non vedo altro che acquitrini. E la prima cosa che mi viene in mente pensando alle paludi sono i ratti. Che ne dici dei New Jersey Swamp Rats?”.

Lampariello risponde:

“Non credo sia adatto. Perché non Swamp Dragons? Mi piace. I draghi sono creature mitiche e simpatiche”.

Il bozzetto per il possibile nuovo logo dei New Jersey Swamp Dragons

I New Jersey Swamp Dragons diventano realtà su carta, attraverso un bozzetto colorato in viola e verde acqua, il famoso teal molto in voga in quegli anni e utilizzato anche dagli Hornets, ma non supera la prova finale. Per la modifica del nick-name è necessaria l’approvazione di tutti i proprietari delle franchigie, ma la mozione viene respinta con 26 favorevoli e uno contrario: al momento della votazione, sono gli stessi Nets a esprimersi ironicamente contro la loro proposta, sgambettati dal membro del consiglio di amministrazione dalle idee più conservatrici, presente quel giorno in sala.

scritto da Daniele Fantini

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