Il significato dei nomi: Charlotte Hornets

• 1988-2002: Charlotte Hornets
• 2004-2014: Charlotte Bobcats
• 2014-presente: Charlotte Hornets

La città di Charlotte si inserisce nel panorama NBA nel 1988, partecipando all’expansion draft assieme ai Miami Heat. In origine, la squadra si sarebbe dovuta chiamare Spirit, ma un sondaggio popolare convince la dirigenza a virare su Hornets (“calabroni”, in italiano). Il nome ha radici storiche risalenti alla Rivoluzione americana che porta il Paese a rendersi indipendente dalla madrepatria inglese: si narra che, durante la guerra, di fronte alla strenua resistenza della città di Charlotte di fronte alle forze militari nemiche, Lord Cornwallis, comandante dell’esercito britannico, abbia esclamato: “È un vero nido di calabroni!”.

In realtà, il nomignolo Hornets era già stato utilizzato in passato da altre squadre della città: dal 1901 al 1972 aveva accompagnato una franchigia delle minors di baseball, e nel 1974-75 anche un team della defunta World Football League (WFL), lega di football americano concorrenziale alla NFL.

La parentesi Charlotte Bobcats

Dopo aver raccolto un grandissimo entusiasmo iniziale anche grazie a un merchandising che segna la storia dell’epoca con l’utilizzo del teal (foglia di tè) come colore principale e delle prime divise dal look gessato, gli Hornets soffrono un pesante disamoramento a cavallo tra la fine degli anni ’90 e l’inizio degli anni 2000, precipitando all’ultimo posto per numero di spettatori. All’inizio della stagione 2001-02, la franchigia viene spostata a New Orleans, ma viene presto rimpiazzata da una nuova cordata che sfrutta l’accordo per la costruzione di un nuovo impianto in città.

Un sondaggio popolare proposto ai tifosi per rinominare la franchigia suggerisce Flights, ma viene scartato dalla nuova proprietà perché troppo astratto e facilmente associabile ai raid aerei della Guerra del Golfo in corso in quel periodo. Si vira, dunque, su Bobcats (linci rosse), felino indigeno del North Carolina e portatore di caratteristiche fisiche e comportamentali perfettamente compatibili con quelle desiderabili per una nuova squadra che si affaccia sul mondo NBA.

“I Charlotte Bobcats saranno una squadra atletica, feroce e solerte come la stessa lince. Nessuno vuole incontrare una lince nei boschi, ed è proprio il messaggio che vogliamo lanciare con la nostra nuova immagine. La lince assale la preda con un balzo di oltre tre metri, rendendolo un animale perfetto per rappresentare l’ingresso della squadra in NBA”.

Robert L. Johnson, proprietario della franchigia

Il ritorno degli Hornets

La versione Bobcats ha vita breve e non particolarmente felice dal punto di vista dei risultati, con la stagione del lock-out 2012 chiusa con il record di 7-59, peggior percentuale di sempre nella storia della NBA. Due anni dopo, nel 2014, Charlotte riadotta il nickname originario Hornets, restituito da New Orleans, nel frattempo trasformatasi in Pelicans.

scritto da Daniele Fantini

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