Il significato dei nomi: Chicago Bulls

Il toro (“Bull” in inglese) è già simbolo di forza e potenza in sé, caratteristiche che lo rendono perfetto per rappresentare una squadra di basket, ma il nickname della franchigia nata a Chicago nel 1966 ha anche e soprattutto radici profonde nel tessuto storico ed economico della città.

Chicago, la capitale dell’industria della carne

Chicago gode di un grosso sviluppo nella seconda metà del 1800, quando si trasforma nel più grande mercato della carne bovina del continente americano. La rapida espansione delle linee ferroviarie porta la città a diventare il crocevia per la lavorazione e la distribuzione della carne proveniente dai pascoli dell’Ovest e diretta verso l’Est, più industrializzato. Nel 1865, nasce un vero e proprio quartiere per il confezionamento della carne (soprattutto bovina), le Union Stock Yards: i capi di bestiame, compresi i maestosi Longhorns, partono dal Texas (famose, in questo senso, le stazioni ferroviarie di Abilene e Dodge City, così come la Chisholm Trail) e arrivano a Chicago, dove vengono abbattuti e macellati.

Le Union Stock Yards di Chicago in un’immagine del 1947

Ma c’è di più. Il primo impianto utilizzato come arena per le partite casalinghe dalla neonata franchigia è il Chicago Stadium, costruito in una zona limitrofa alle Union Stock Yards, e il nome “Bulls”, composto da una sola sillaba e molto diretto, si sposa con quelli delle altre squadre già presenti in città: i Bears [NFL], i (Black) Hawks [NHL], i (White) Sox e i Cubs [MLB].

“A bunch of bull!”: il racconto di Dick Klein

Esiste anche una versione più colorita della storia, raccontata dallo stesso Dick Klein, fondatore della squadra:

“Eravamo la capitale mondiale dell’industria della carne. All’inizio, pensavo a nomi come Toreadors e Matadors, ma, riflettendoci meglio, nessun nickname composto da tre sillabe aveva mai avuto grande successo, tranne i Canadians. Un giorno ero a casa, e mi scervellavo su questi nomi con mia moglie e i miei tre figli, quando Mark, il più piccolo, esclamò: “Papà, ma questa roba è un mucchio di balle!” [l’espressione inglese è “a bunch of bull”]. E così ebbi l’ispirazione: “Perfetto! Li chiameremo Bulls”.

Dick Klein, fondatore dei Chicago Bulls.

scritto da Daniele Fantini

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