Il significato dei nomi: Dallas Mavericks

Dallas entra in NBA come franchigia di espansione nel 1980, la terza squadra texana dopo Houston e San Antonio. Prima del debutto, una radio locale indice un sondaggio popolare per la ricerca di un nickname e propone i suggerimenti migliori al proprietario, Donald Carter, che sceglie Mavericks preferendolo a Wranglers (“mandriani”, in italiano) ed Express. I 41 tifosi che propongono Mavericks vincono due biglietti per assistere alla prima partita casalinga della nuova squadra, e uno di questi viene premiato con un abbonamento stagionale.

Un freelance dell’epoca scrive che il nickname Mavericks “rappresenta lo stile indipendente ed esuberante dei cittadini di Dallas”, ma che cosa si intende precisamente con questa strana parola?

Texas, terra di praterie, mandrie e cowboy

A differenza di quanto pensano in molti, tratti in inganno dal logo della franchigia, il maverick non è un cavallo selvaggio. La parola deriva da Samuel Maverick, un allevatore texano del 1800 che, a differenza della pratica comune dell’epoca, non marchiava il proprio bestiame, lasciandolo pascolare in libertà. Maverick si trasforma così in termine per indicare i giovani vitelli non marchiati e, in senso lato, come sinonimo di persona con un animo anticonformista, che mostra grande indipendenza di pensiero e di azione, il classico cane sciolto, così come lo erano anche i cowboy solitari delle praterie dell’Ovest.

È doveroso ricordare anche che “Maverick” è stato il titolo di una serie tv di stampo western andata in onda negli States tra il 1957 e il 1962, probabilmente la più riuscita del genere.

scritto da Daniele Fantini

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