Il significato dei nomi: Indiana Pacers

La storia degli Indiana Pacers comincia nel 1967, quando un gruppo di investitori guidato da Richard Tinkham fonda una franchigia affiliata alla ABA (American Basketball Association). Si racconta che il nickname Pacers venga suggerito dalla moglie di Chuck Barnes, uno dei soci fondatori, durante una cena, e che riscuota immediatamente successo: il nome combina infatti le due grandi passioni sportive dello stato dell’Indiana, le corse dei cavalli e la 500 Miglia di Indianapolis, una delle gare motoristiche più famose al mondo.

“Pace” è il termine inglese per indicare il “passo”, una delle andature del cavallo, così come “pacer” è sinonimo di safety-car, l’auto che entra in pista per rallentare e raggruppare le vetture in gara in situazioni di pericolo conseguenti a un incidente. Chuck Barnes, nello specifico, è un grande appassionato di corse di cavalli ma anche manager di piloti, tra cui Mario Andretti (vincitore della 500 Miglia nel 1969 ma anche campione del mondo in F1 nel 1978 con la Lotus), AJ Foyt e Roger Ward.

Indiana o Indianapolis: Stato o città?

Il vero dilemma risiede nella scelta tra Indiana e Indianapolis: siccome l’idea originaria è quella di una franchigia itinerante che possa giocare le partite casalinghe attraverso l’intero Stato (una peculiarità piuttosto in voga all’epoca), si propende per Indiana, anche se i Pacers, in realtà, non si muoveranno mai dalla città di Indianapolis.

Nel 1976, gli Indiana Pacers entrano ufficialmente nella NBA in seguito alla fusione con la ABA, assieme a New York Nets, Denver Nuggets e San Antonio Spurs.

scritto da Daniele Fantini

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