La grandezza del campione: ecco il Milos Teodosic migliore dell’anno

Con quel 34 complessivo di valutazione contro Kazan, Milos Teodosic ha pennellato la sua partita migliore di sempre in Eurocup. Certo, la sua carriera nella seconda competizione europea non è particolarmente lunga (soltanto 49 gare disputate rispetto alle 237 in Eurolega), ma il timing dell’exploit è significativo. Il Mago ha alzato il livello, dando il meglio di sé, nella partita più importante giocata finora in questa competizione, da lui e dalla Virtus. Nella serie che potrebbe regalare l’Eurolega dopo tanti anni di attesa, Teodosic ha settato il proprio standard su quello del piano superiore, mostrando a tutti la differenza che divide una superstar con enorme esperienza internazionale dal resto del gruppo. Anche a 34 anni di età e dopo tanti mesi di lontananza dai palcoscenici più brillanti.

D’altronde, Teodosic ha atteso questa serie, e questa partita, per quasi due anni. Da quando, nel luglio 2019, abbandonò una complessa e fallimentare esperienza NBA per sposare il grande progetto di ricostruzione bianconero sotto la guida del grande amico Sasha Djordjevic, coach con cui aveva già vinto un argento mondiale e uno olimpico. E in questi due anni scarsi c’è soltanto da immaginare quanto un campione del suo calibro abbia salivato per trovarsi, finalmente, all’appuntamento decisivo, quello per cui era stato scelto in prima persona nel ruolo di condottiero e leader maximo.

Il senso di responsabilità è emerso in maniera esplosiva in gara-1 contro Kazan. Sin dai primi possessi, si è visto un Milos Teodosic molto, molto diverso da quello che ha costellato l’avventura europea in questi mesi, vissuta su uno strano equilibrio tra il creativo al limite del giocherellone e il quasi disinteressato. Niente passaggi pazzi, evoluzioni in palleggio, ricerca costante del numero e della giocata spettacolare. E, d’altra parte, niente amnesie difensive o azioni trascorse trotterellando per manifesta superiorità rispetto a tanti avversari con qualità generali inferiori alla squadra di Djordjevic. L’Unics Kazan, l’avversaria della “finale anticipata”, non avrebbe permesso niente di tutto questo. E, allora, è servito il Teodosic vero, quello della più pura concretezza.

Mettergli la palla in mano è sempre equivalso a chiudere la cassaforte con doppia mandata. Teodosic ha risolto ogni situazione, a prescindere dagli adeguamenti difensivi avversari. E un campione in fiducia, una volta infilate un paio di grandi giocate consecutive, continuerà a fare sempre meglio, trasformandosi in un fiume in piena che non si può arginare. È esattamente ciò che è accaduto nel quarto periodo, quando Teodosic, ha trasformato la pressione in furore agonistico, inventando canestri e passaggi in serie d’antologia. E mentre Kazan, dopo aver sognato toccando anche un effimero vantaggio al rientro dall’intervallo, si perdeva negli assoli steccati dei suoi interpreti principali, dall’altra parte Teodosic cresceva e cresceva sempre più, coinvolto così tanto sul piano emotivo da fondersi in maniera totale con il flusso della partita e trasformare quelle giocate nella più normale delle amministrazioni sul parquet. Quelle emozioni emerse sul volto, solitamente così impassibile, rendono splendidamente il concetto.

Valencia ago della bilancia per la qualificazione all’Eurolega

La vittoria su Kazan tiene la Virtus imbattuta nella competizione (19-0) e a un passo dal match-point per la conquista della finale di Eurocup. Potrebbe già bastare per staccare il pass per l’Euroleaga? Forse, ma lo sapremo presto. La partita-chiave si giocherà al piano superiore giovedì tra Valencia Baskonia, un vero e proprio spareggio-playoff tra due squadre al momento appaiate al nono posto in Eurolega. Valencia è la squadra su cui riporre le attenzioni, perché in possesso della licenza annuale C, riservata ai campioni di Eurocup, e rinnovabile soltanto con qualificazione alla post-season di Eurolega. Una sconfitta di Valencia aprirebbe le porte della prossima Eurolega a entrambe le finaliste di Eurocup, ma in caso di successo bisognerà attendere gli esiti delle partite delle altre squadre coinvolte nella volata per la post-season, ossia Real Madrid Zenit San Pietroburgo. Se Valencia dovesse riuscire a infilarsi tra le prime otto, allora soltanto la formazione campione di Eurocup sarebbe promossa, e la Virtus, in caso di conquista della finale, dovrà battere la vincente della serie tra Monaco Gran Canaria (1-0 per i monegaschi dopo gara-1).

La maledizione delle 20 vittorie

Nell’intera storia dell’Eurocup, soltanto una squadra, prima della Virtus, è riuscita a infilare una striscia di imbattibilità così lunga. Il Lokomotiv Kuban Krasnodar lo ha fatto per ben due volte, raggiungendo le finali del 2015 e 2018 con record perfetto, ma invano. Nella prima occasione il Loko si arrese all’Unics Kazan per la differenza negativa negli scontri diretti (al tempo si giocava con la formula di andata-e-ritorno) chiudendo la stagione con un record di 19-1, tuttora il migliore nella storia della competizione. Nel secondo caso, il Loko crollò 2-0 contro il Darussafaka, e abbandonò i sogni di gloria di una promozione in Eurolega con un record totale di 20-2. Le maledizioni, però, sono fatte per essere sfatate…

scritto da Daniele Fantini