Le origini del basket: Bob Kurland e la prima schiacciata della storia

Nell’era del basket “verticale” è strano pensare che la prima schiacciata sia stata frutto di una giocata accidentale, di una sorta di tap-in recapitato al ferro con una rapidità e una forza inusuale per l’epoca. È il 1944, e lo scenario quello di una partita di college disputata a Philadelphia tra Temple e Oklahoma A&M (conosciuta oggi come Oklahoma State). Nel quintetto di Oklahoma spicca Bob Kurland, soprannominato “Foothills”, ossia “piedi della collina”. Il motivo è ovvio: il ragazzo è alto 213 centimetri, sette piedi nella misurazione anglo-americana, un’anomalia per la pallacanestro di quegli anni.

Bob Kurland con la canotta degli Oklahoma Aggies.

La qualità principale di Kurland è appostarsi sotto il ferro, dell’uno e dell’altro canestro, per stoppare o deviare una quantità biblica di palloni. In un’epoca in cui il goaltending (l’interferenza) non è ancora stato inglobato nel regolamento del gioco, è facile intuire come un giocatore dell’altezza di “Foothills” possa essere determinante. Ed è proprio lui, in quella partita tra Temple e Oklahoma A&M, a firmare quella che viene ufficialmente ricordata come la prima schiacciata della storia della pallacanestro.

Ci fu un tiro. La palla era corta, sotto il ferro. Ho saltato e l’ho messa dentro. E da lì è iniziato tutto. Almeno credo. È stato un episodio casuale. Non ci avevo mai pensato. Fu un’azione spontanea, naturale, in quella partita giocata a Philadelphia. Il gesto tecnico si è poi evoluto nel corso degli anni. Ai miei tempi, non avrei mai provato a saltare una macchina.

Bob Kurland @ Orlando Sentinel

Quella sera, Oklahoma A&M perde 46-44, ma è soltanto un piccolo incidente agli inizi di una carriera che vede Kurland trascinare la sua squadra a due titoli NCAA nel 1945 e 1946 con un record complessivo di 99-22: lo stesso “Foothills” viene nominato per due volte Most Oustanding Player del torneo NCAA e inserito per tre volte nel First Team All-American.

Altezza a parte, in realtà, Kurland è un ottimo giocatore, tanto che i titoli arrivano quando la NCAA introduce la regola del goaltending (1945) anche e soprattutto per frenare quei tentacoli che arpionano qualsiasi pallone scagliato attorno al ferro in parabola discendente: una sera del 1944, nell’epoca pre-interferenza, “Foothills” è capace di riempire il tabellino con 17 stoppate, 10 delle quali nel solo primo tempo.

scritto da Daniele Fantini