Le origini del basket: dalla palla di cuoio allo Spalding

Se oggi prendete in mano un pallone ufficiale di NBA o Eurolega, è talmente morbido e maneggevole che vi pare quasi che i polpastrelli affondino dentro la superficie. È così bello e delicato da sembrare quasi un’opera d’arte e da farvi venire i sensi di colpa: no, perché dovrei farlo rimbalzare per terra? Si sporca. Si sbuccia. Si rovina. Sarebbe un peccato.

Se, invece, vi provaste a catapultare nel lontanissimo 1891, probabilmente vi fareste molti meno problemi, perché tutto comincia così, con una palla da calcio di cuoio, di quelle marroni e con le cuciture grosse, in bella vista, che probabilmente avrete scorto in qualche museo sportivo. D’altronde, non è che la scelta sia ampia, visto che i palloni da rugby difficilmente sarebbero serviti allo scopo: certo, ai tempi il palleggio non esiste ancora, ma far entrare un ovale in un cestino di pesche? Mh…

Quando, però, il basket comincia a prendere piede, il palleggio viene sdoganato e si migliorano le tecniche di passaggio e ball-handling, ci si rende presto conto che il pallone del calcio, in realtà, non è uno strumento adattissimo perché il gioco possa esprimersi nel modo migliore possibile. Così, nel 1894, James Naismith prende contatto con la Spalding & Bros., fondata una ventina di anni prima da Albert Spalding a Chicago, chiedendo di ideare e produrre un pallone ad hoc. La prima palla a spicchi, realizzata in cuoio e con le cuciture in rilievo, misura 32 pollici (81.28 cm), circa 4 in più (10.16 cm) rispetto a quella da calcio, e pesa 20 once (0.567 kg).

I palloni sono più maneggevoli, certo, ma, come potete ben immaginare, le cuciture laterali rendono il palleggio irregolare: prima di avere palle perfettamente lisce e sagomate bisogna però attendere fino al 1948, quando i lacci vengono completamente eliminati, la misura della circonferenza diminuita a 30 pollici (76.2 cm), e i tradizionali quattro spicchi raddoppiati in otto, per fornire maggior sensibilità sulla presa.
Nel 1970 il pallone a otto spicchi diventa ufficiale in NBA, e nel 1983 viene definitivamente accolto lo Spalding come fornitore unico: la superficie è di pelle granulata, per dare il massimo di maneggevolezza, presa e sensibilità dei polpastrelli al giocatore.

scritto da Daniele Fantini