Lungo stop per Ekpe Udoh: come cambia la Virtus Bologna?

Domenica 19 settembre 2021

Le immagini dell’infortunio sono tanto crude quanto chiare. Il ginocchio cede sostanzialmente da solo, in un movimento laterale che, di per sé, non richiederebbe sollecitazioni particolari. E lascia Ekpe Udoh a terra, di netto, straziato da un dolore che lo costringerà ad abbandonare il parquet in lacrime, sdraiato sulla barella. Considerato il vissuto del giocatore e la mole di infortuni sofferti in carriera, la domanda sorge quasi spontanea, e lecita: era soltanto questione di tempo perché quel ginocchio, evidentemente logoro, crollasse di schianto?

La risposta, noi, non l’avremo mai. Ma la Virtus dovrà trovarne presto una per riassemblare quel puzzle già scompaginato dai problemi che costringeranno Nico Mannion a debuttare con grande ritardo rispetto all’inizio stagione. Perché Udoh, primo acquisto assoluto della nuova era aperta da coach Sergio Scariolo, era IL giocatore per eccellenza. La spina dorsale per la costruzione della squadra. Quell’uomo di esperienza, qualità, fisicità e presenza difensiva, perfetto alter-ego di Kyle Hines nella lotta con l’Olimpia Milano riaccesa dopo le Finals dello scorso anno, e totem extra-lusso per ripresentarsi ancora più solidi e forti al nastro di partenza dell’Eurocup, grande obiettivo che la Virtus non può fallire in questa stagione.

Le parole di coach Sergio Scariolo non nascondono nulla: “La situazione di Udoh è drammatica. È il perno della nostra squadra, in attacco e in difesa”. Niente di più vero per un giocatore che è stato àncora difensiva del Fenerbahçe campione d’Europa quattro anni fa, da MVP delle Final Four. Udoh sarebbe stato leader di quella difesa che, già nella gara vinta contro Tortona al debutto in Supercoppa, ha mostrato un paio di passaggi di qualità eccelsa, soprattutto nella ripresa. Ma anche punto focale nella metacampo offensiva, in quel ruolo di big-man trattatore di palla sempre più necessario nella pallacanestro moderna. L’intelligenza cestistica, la visione di gioco e la capacità di passaggio sono caratteristiche ben presenti nella faretra di un giocatore troppo spesso identificato soltanto come atleta e specialista difensivo. Per non parlare dell’esperienza, qualità che lo avrebbe reso voce potente in spogliatoio formando un trittico perfettamente bilanciato in ogni posizione e ruolo con Milos Teodosic e Marco Belinelli.

Punto a favore: nel breve periodo la Virtus è coperta. Il pieno recupero di Amedeo Tessitori, tra i migliori all’esordio contro Tortona, e l’ottima campagna acquisti che ha portato in bianconero un giocatore già prontissimo per competere ad alto livello come Kevin Hervey e un big-man di stazza e tecnica come Mouhammadou Jaiteh, fungono da ottima carta assicurativa. Perché quel reparto lunghi (con Udoh, Amar Alibegovic e magari anche Kyle Weems in quel ruolo di finto 4 stretch in cui è stato determinante in tante occasioni – Eurocup compresa – nella passata stagione) era stato comunque pensato e costruito per essere estremamente competitivo su tutti i fronti. Ma un sostituto di livello per il nigeriano andrà trovato, pensando anche alle fatiche di un’Eurocup che si presenta estremamente dura e competitiva con il nuovo formato a gironi.

I primi nomi sono già usciti. Miro Bilan, già abituato al nostro campionato, Mathias Lessort, Tarik Black, James Gist, Greg Monroe fino alla suggestiva ipotesi Marc Gasol. Ma, al momento, sembra più che altro soltanto un elenco di giocatori di buon livello ancora in cerca di contratto. L’identikit non dovrà scostarsi molto dalle caratteristiche di Udoh. La Virtus non ha bisogno di un lungo stretch moderno, ma di un giocatore esperto, con spiccate caratteristiche fisiche e difensive, unite a capacità di produrre in post-basso. Due problemi. Uno: giocatori di quel tipo, nel basket di oggi, sono sempre più rari. E per questo sempre più determinanti se inseriti con costrutto all’interno di un contesto capace di esaltarne le qualità speciali. Due: a settembre ormai inoltrato, con i giochi ormai in gran parte fatti sul mercato, la piscina da cui pescare è molto ridotta.

scritto da Daniele Fantini

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