Nel 1966-67, la NBA abbraccia altri grossi cambiamenti geografici. L’ingresso dei Chicago Bulls pareggia il numero delle franchigie portandole a 10 e mischia ancora la composizione delle due Division: i Bulls vengono inseriti nella Western, mentre i Baltimore Bullets passano nella Eastern.
I Philadelphia 76ers si separano da Dolph Schayes e affidano la panchina ad Alex Hannum, l’unico coach capace di incrinare l’egemonia dei Boston Celtics nei dieci anni precedenti con il titolo conquistato nel 1958 alla guida dei St. Louis Hawks. La squadra trae immediato beneficio anche e soprattutto per il fatto che la strapotenza di Wilt Chamberlain viene finalmente incanalata all’interno di un sistema organizzato: con Hal Greer, Chet Walker e Billy Cunningham a comporre un ottimo supporting-cast di realizzatori capace di viaggiare attorno ai 20 punti di media a partita, Chamberlain può concentrarsi maggiormente sugli altri aspetti del gioco, dai rimbalzi, alla difesa, agli assist, vincendo il suo terzo premio di MVP. La sua produzione offensiva precipita a “soli” 24.1 punti dopo otto stagioni consecutive da capocannoniere, ma è primo nella Lega per rimbalzi (24.2) e per percentuale dal campo, migliorata di uno spaventoso 18% (da 54.0% a 68.3%), mentre, con 7.8 assist a gara, si piazza terzo nella speciale graduatoria dimostrando di avere anche un’eccellente visione di gioco.
Giocando quella che viene riconosciuta anche dagli stessi arci-rivali Boston Celtics come vera “team-ball”, i Sixers aprono la stagione con un clamoroso 46-4 (tuttora il miglior record di sempre per le prime 50 gare di regular-season) e chiudono in vetta alla Eastern Division con un record di 68-13, il migliore fino a quel momento nella storia della NBA. I Boston Celtics, nella stagione d’esordio da allenatore-giocatore di Bill Russell, il primo coach afroamericano della storia, si accodano con un record di 60-21, precedendo i Cincinnati Royals di Oscar Robertson e i rinati New York Knicks, tornati finalmente ai playoff sotto la spinta di Willis Reed.
A Ovest, i San Francisco Warriors si riprendono la vetta (44-37) cavalcando una stagione stellare di Rick Barry, chiusa a 35.6 punti di media a partita, e la crescita di Nate Thurmond sotto i tabelloni. Alle loro spalle si infilano i Los Angeles Lakers, i St. Louis Hawks e i Chicago Bulls, capaci di centrare i playoff alla stagione d’esordio sotto la guida di Johnny “Red” Kerr, nominato Coach of the Year.
Eastern Division
Squadra | W | L | PCT |
Philadelphia 76ers* | 68 | 13 | .840 |
Boston Celtics* | 60 | 21 | .741 |
Cincinnati Royals* | 39 | 42 | .481 |
New York Knicks* | 36 | 45 | .444 |
Baltimore Bullets | 20 | 61 | .247 |
Western Division
Squadra | W | L | PCT |
San Francisco Warriors* | 44 | 37 | .543 |
St. Louis Hawks* | 39 | 42 | .481 |
Los Angeles Lakers* | 36 | 45 | .444 |
Chicago Bulls* | 33 | 48 | .407 |
Detroit Pistons | 30 | 51 | .370 |
I playoff NBA 1966-67
Con il numero di squadre finalmente pareggiato, cambia il formato della post-season: si qualificano le prime quattro squadre di ogni Division, annullando il bye per la prima classificata (gli incroci restano però curiosi, con accoppiamenti 1-3 e 2-4). A Est si concretizza nuovamente la grande e attesissima sfida tra Philadelphia 76ers e Boston Celtics in finale: in questa occasione, però, il livello raggiunto dai Sixers è talmente alto da riuscire a porre fine al dominio dei Boston Celtics, capaci di vincere la Division per 10 anni consecutivi (con 9 anelli poi messi alle dita).
A Ovest, i San Francisco Warriors di Rick Barry sotterranno i Los Angeles Lakers, privi di Jerry West, e piegano anche i St. Louis Hawks in finale, staccando il pass per le NBA Finals per la seconda volta in quattro stagioni.
Eastern Division
Semifinali
- (1) Philadelphia 76ers vs. (3) Cincinnati Royals – 3-1
- (2) Boston Celtics vs. (4) New York Knicks – 3-1
Finale
- (1) Philadelphia 76ers vs. (2) Boston Celtics – 4-1
Western Division
Semifinali
- (1) San Francisco Warriors vs. (3) Los Angeles Lakers – 3-0
- (2) St. Louis Hawks vs. (4) Chicago Bulls – 3-0
Finale
- (1) San Francisco Warriors vs. (2) St. Louis Hawks – 4-2
NBA Finals 1967
Come detto, la Eastern Division manda alle Finals una squadra che non siano i Boston Celtics per la prima volta in dieci anni: i Philadelphia 76ers arrivano alla sfida per il titolo da grandi favoriti e il campo certifica quanto visto in regular-season. Nonostante la strenua resistenza degli Warriors, capaci di portare gara-1 in overtime e aggiudicarsi gara-3 e gara-5, Phila vince gara-6 in trasferta 125-122 e conquista il secondo titolo della storia, dopo quello vinto dagli allora Syracuse Nationals nel 1955.
Wilt Chamberlain trova vendetta sulla sua ex-squadra disputando una serie da giocatore-totale: nonostante sia solo il quinto realizzatore (17.7 punti) domina sotto i tabelloni (28.5 rimbalzi) e smazza 6.8 assist a partita, leader assoluto delle Finals. A reggere il peso dell’attacco sono invece Hal Greer (26.0 punti), Chet Walker (23.3), Wali Jones (20.2) e Billy Cunningham (19.7). Per San Francisco non basta un Rick Barry in formato spaziale da 40.8 punti, 8.8 rimbalzi e 3.3 assist, mentre Nate Thurmond aggiunge 14.2 punti e 26.7 rimbalzi nel duello in vernice con Chamberlain.
- (1) Philadelphia 76ers vs. (1) San Francisco Warriors – 4-2
Leader statistici
Categoria | Giocatore | Squadra | Statistica |
Punti | Rick Barry | San Francisco Warriors | 35.6 |
Rimbalzi | Wilt Chamberlain | Philadelphia 76ers | 24.2 |
Assist | Guy Rodgers | Chicago Bulls | 11.2 |
% al tiro | Wilt Chamberlain | Philadelphia 76ers | .683 |
% tiri liberi | Adrian Smith | Cincinnati Royals | .903 |
NBA Awards
MVP
- Wilt Chamberlain, Philadelphia 76ers
Rookie of the Year
- Dave Bing, Detroit Pistons
Coach of the Year
- Johnny “Red” Kerr, Chicago Bulls
All Star Game MVP
- Rick Barry, San Francisco Warriors
All-NBA First Team
- Wilt Chamberlain, Philadelphia 76ers
- Rick Barry, San Francisco Warriors
- Oscar Robertson, Cincinnati Royals
- Jerry West, Los Angeles Lakers
- Elgin Baylor, Los Angeles Lakers
NBA All-Rookie First Team
- Jack Marin, Baltimore Bullets
- Dave Bing, Detroit Pistons
- Erwin Mueller, Chicago Bulls
- Lou Hudson, St. Louis Hawks
- Cazzie Russell, New York Knicks
scritto da Daniele Fantini
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