AX Armani Exchange Milano-Anadolu Efes Istanbul 76-81

Milano, 21 novembre 2019

Shane Larkin ha il baricentro talmente basso che potrebbe quasi palleggiare sedendosi direttamente sul parquet. Credo che nessuno, a livello di Eurolega, abbia la sua stessa rapidità e accelerazione dal palleggio unita a quella capacità di arrestarsi improvvisamente sulla cosiddetta moneta da dieci centesimi per prendersi un tiro da fuori. Nessuno. Nemmeno Scottie Wilbekin o Mike James. E se uno come Larkin non è riuscito a trovare spazio in NBA, pensate a quanto sia alto il livello fisico-atletico dall’altra parte dell’Oceano.

Non lo nascondo: l’Anadolu Efes di Ergin Ataman mi ha sempre affascinato sin dalla prima volta in cui l’ho visto nella scorsa stagione. Una squadra costruita con gli analytics per giocare un basket moderno, simile a quello NBA, sostanzialmente un quattro-fuori con tre esterni fortissimi nel penetra-e-scarica (Larkin, Micic, Simon, Beaubois), un 4-stretch da allargare in angolo (Moorman o Peters) e un big-man rapido e verticale per giocare il pick’n’roll (Dunston e Pleiss). Tutto sommato, il basket è un gioco semplice, di triangoli, se hai gli interpreti giusti e al posto giusto per farlo.

scritto da Daniele Fantini