Milano, 12 novembre 2019
Sergio Rodriguez e Luis Scola sono seduti a cinque metri da me. In borghese. Chiacchierano con il fare rilassato di chi sa già benissimo che questa sarà la serata giusta per scaricare parte dello stress nervoso accumulato nelle ultime settimane. Non so, ma ho l’impressione che, ultimamente, le avversarie di Milano non abbiano più la stessa carica emotiva e agonistica di inizio stagione. Prima Varese, ora Pistoia, sono scese in campo al Forum con la faccia quasi rassegnata, quasi destinate a uscirne triturate. E la mente, in questo gioco, fa gran parte della differenza.
Anche senza i due grandi vecchi più Della Valle e Gudaitis, Milano ha passeggiato in quella che è risultata essere la partita più semplice della stagione. Poco più che un allenamento.
Spenderei due parole su Jeff Brooks, uno dei giocatori che vorrei sempre nella mia squadra proprio per quel discorso mentale che facevamo prima. Pochi istanti prima della palla a due me lo sono ritrovato davanti, con gli occhi chiusi, la testa abbassata, fermo immobile per una decina di secondi, quasi come stesse recitando una preghiera. Sentiva la partita come fosse una finale di Eurolega, non come una tranquilla sgambata contro la penultima in classifica. Ma, ogni sera, le gioca tutte così, a prescindere dall’avversario e dalla situazione. Alla morte su ogni pallone, su ogni possesso.
Brooks chiuderà con 10 punti, 6 rimbalzi, 3 stoppate, un recupero e 4/5 dal campo (2/2 dall’arco) in 21 minuti, per 18 di valutazione e +22 di plus/minus. Punti a parte (comprese le due triple, non la sua specialità), la sua presenza è stata dominante nella metacampo difensiva. L’ho visto strappare rimbalzi con la foga di uno che vorrebbe quasi sgonfiare il pallone una volta preso in mano, pattugliare il verniciato stoppando tutto ciò che passava dalle parti del ferro, ed essere sempre pronto a ruotare, aiutare, recuperare, uscire sui tiratori. Un lavoro di voglia, concentrazione e mentalità pazzesco. Anche contro la penultima in classifica. Anche con 20 punti di vantaggio.
scritto da Daniele Fantini