Vanoli Cremona-Happy Casa Brindisi 96-94

Domenica 27 dicembre 2020 • Eurosport Player

Telecronaca #6 della stagione in archivio e, prima di concedermi qualche considerazione personale, vi lascio questa clip con gli highlights di Daulton Hommes, capace di sparare 16 punti in 3’30” nel terzo periodo.

Daulton Hommes segna 16 punti con 4 triple in 3’30” nel terzo periodo tra Vanoli Cremona e Happy Casa Brindisi.

Vedere giocare Brindisi mi è sempre piaciuto da quando Frank Vitucci si è seduto su quella panchina. Ogni anno è riuscito a costruire un sistema offensivo, divertente, rapido, produttivo, moderno. In poche parole, un basket che si lascia guardare molto volentieri anche da chi non è tifoso. Lo ha fatto, e continua a farlo, in una piazza che “produce” giocatori poi sistematicamente “rubati” da altre. Ogni estate, ha dovuto ricominciare quasi da zero, e ogni volta è sempre riuscito a pescare gli elementi giusti dal sommerso e ad amalgamarli con enorme efficacia. Il secondo posto attuale (9-3) non mi stupisce. Così come, d’altra parte, non mi stupiscono le due sconfitte consecutive incassate dopo il trionfo a Milano. In un certo senso, c’era quasi da aspettarselo. Squadre così emotive tendono ad avere dei cali fisiologici di concentrazione una volta raggiunto un grande obiettivo.

Negli scorsi anni ho sempre apprezzato molto anche la Cremona di Meo Sacchetti, che, per certi versi, giocava un basket simile a quello di Vitucci a Brindisi. E, con mia grossa sorpresa, sto apprezzando anche questa nuova versione di Paolo Galbiati, che possiamo definire come suo primo vero esperimento in Serie A dopo gli spezzoni a Torino da subentrante. Lo dico senza retropensiero denigratorio o negativo, ma, quando guardo Cremona, mi sembra di veder giocare una classica squadra minors, con gli stessi giochi che potrei organizzare anch’io in una Promozione o una Prima Divisione di livello. Ed è proprio questa la cosa mi incuriosisce di più.

Behind the scenes: Vanoli Cremona-Happy Casa Brindisi in smartworking

Sostanzialmente Cremona utilizza tre situazioni base molto elementari: le doppie-uscite per i tiratori, un gioco corna che può prevedere una variante di incrocio tra i bloccanti con il pop di un lungo tiratore, e il pick’n’roll centrale di Peppe Poeta. Stop. Fine. Tutto il resto deriva dagli sviluppi dell’azione e dalle letture rispetto alle risposte della difesa. Potrebbe sembrare fin troppo semplice, eppure Cremona, partita per ultima nella costruzione della squadra, con un budget che le permette una rotazione stringata a 8 e con un tre settimane saltate per un enorme focolaio di coronavirus interno, è 5-7 in classifica. Anzi, 5-5 se eliminiamo le prime due pesanti sconfitte di inizio stagione, quando la chimica della squadra doveva ancora assestarsi.

Si può giocare un basket semplice, o relativamente semplice anche in Serie A? A quanto pare, sì. Si può anche vincere utilizzando questo sistema? A quanto pare, sì. Anche con gli uomini contati. Forse un vantaggio in questo caso, perché permette di distribuire compiti e responsabilità nel modo migliore possibile. Senza tralasciare il fattore fiducia. Un errore che in altri contesti potrebbe essere punito con un lungo panchinamento, qui viene lasciato correre. Non per altro, ma per mancanza di alternative. E, alla lunga, può anche permettere a un giocatore sfiduciato o in down di riprendere piena confidenza nei propri mezzi.

L’esempio di Daulton Hommes è calzante. Tre punti a fine primo tempo con percentuali orride. Venti alla fine con un terzo periodo pazzesco. Mi sono realmente accorto di quello che ha fatto ritagliando, a fine partita, quella clip con i suoi canestri che potete trovare all’inizio di questo post: sono 16 punti in 3’30”, con quattro triple consecutive. Straordinario. Il mio dollaro su Hommes resta sempre ben piazzato, ormai da diverse settimane, se non mesi: se le cose dovessero andare nel modo giusto, tra un paio d’anni sarà un giocatore da Eurolega. In questo momento, non vedo nessun altro nel nostro campionato con quella capacità di tiro unita a un fisico che gli permette di resistere anche sotto canestro. È un unicum nella sua specie, troppo intrigante per farselo scappare.

scritto da Daniele Fantini