AX Armani Exchange Milano-Alba Berlino 96-102

Milano, 4 febbraio 2020

Ormai ne ho viste tante. Ma vincere una partita di Eurolega con 30 minuti di box-and-one ancora mi mancava. Almeno credo. “Tolgo Sergio Rodriguez dal gioco e l’Olimpia crolla” è facile a dirsi, quasi una chiacchiera da bar. Difficile, molto più difficile da farsi, soprattutto a questo livello. Eppure, l’Alba Berlino ci è riuscita, con un capolavoro tattico di coach Aito che credo mi rimarrà per sempre impresso nei ricordi per coraggio, originalità ed efficacia.

Ammetto il mio debole per la box-and-one. È stata sempre un mio pallino, sia da giocatore che da allenatore minors. Come credo che possa esserlo per molti altri appassionati che hanno giocato/allenato al mio livello, non oltre la Promozione. Se fatta nel modo giusto, è una difesa che in queste categorie può essere davvero devastante.

Sergio Rodriguez presiede l’huddle dell’Olimpia Milano durante la partita contro l’Alba Berlino.

L’ho amata come giocatore, quando da ragazzino ero il difensore-designato a cancellare dal campo la superstar degli avversari. Compito ingrato a prima vista, ma tremendamente soddisfacente quando andava in porto. Vedere la squadra avversaria collassare era un’esperienza senza eguali. Ma l’ho anche odiata come giocatore, quando ne sono stato oggetto più avanti nella carriera, a livello UISP. Era come se tutta la frustrazione che avevo creato da giovane fosse pronta a tornarmi indietro, quasi per vendetta. E lì, capivo quanto fosse difficile ritrovarsi constantemente braccato e spintonato, in un duello mentale di durezza assoluta. Bisognava mantenere la lucidità per essere efficace anche con meno possessi del normale, vivere di astuzie e di tutte quelle altre piccole cose che formano quel globo indefinito degli intangibles, aumentare il grado di fiducia nei compagni, giocando più da “facilitatore”.

L’ho amata/odiata da allenatore, quando ho cercato di ricostruire quella stessa zona che mi ha dato così tante soddisfazioni da juniores anche con la mia squadra. Senza, purtroppo, raccogliere i risultati che mi aspettavo. Perché la box-and-one può essere semplice a livello concettuale, ma non altrettanto in quello pratico. Perché il difensore-designato può non bastare o può sbagliare, perché i quattro che formano il quadrato possono ritrovarsi sballottati da un lato all’altro del campo da un attacco che sa muovere bene il pallone.

Per questo considero la vittoria dell’Alba un grande capolavoro tattico di coach Aito. Vincere una partita di Eurolega con un’arma delle minors.

scritto da Daniele Fantini