Coppa dei Campioni 1968-69: il debutto di Cantù e il terzo titolo del CSKA Mosca

La dodicesima edizione della Coppa dei Campioni si gioca con 25 squadre (24 campioni nazionali più i campioni in carica del Real Madrid, comunque vincitori anche del campionato spagnolo) e premia il CSKA Mosca, al suo terzo trionfo a 6 anni di distanza dal precedente, datato 1963.

L’Italia è rappresentata dall’Oransoda Cantù, reduce dalla prima affermazione della storia in Serie A sotto coach Borislav Stankovic, l’uomo che ebbe il pregio di svecchiare il roster dando fiducia agli elementi più giovani e a creare il “college”, la prima foresteria che accoglieva i talenti in arrivo da zone lontane. Il mercato porta alle cessioni di Alberto Merlati, Roberto Cossettini e Giuliano Tirabosco, mentre vengono ingaggiati Danilo Nanni, Paolo Viola e Mike Lynn, lo straniero di Coppa da affiancare a Bob Burgess. Lynn, appena uscito da UCLA e alla sua prima stagione da professionista, avrebbe poi giocato con i Los Angeles Lakers nell’annata successiva. Confermata l’ossatura della squadra, composta da Carlo Recalcati, Antonio Frigerio (capitano), Alberto De Simone e Fabrizio Della Fiori.

L’Oransoda Cantù campione d’Italia nel 1967-68

Primo turno

Cantù debutta in Coppa dei Campioni il 16 novembre 1968 nella trasferta lussemburghese contro il Black Star Mersch. È una facile vittoria per 97-51, griffata dai 26 punti di De Simone, dai 19 di Recalcati e dai 18 di Burgess. Nel match di ritorno, giocato il 26 novembre, la squadra brianzola domina 124-53, illuminata dai 29 punti di Recalcati. Nel frattempo, i campioni in carica del Real Madrid passeggiano senza problemi sulla formazione inglese degli Aldershot Warriors.

  • Edinburgh Hornets (SCO) – ASVEL Villeurbanne (FRA) 123-194 (76-81, 47-113)
  • Alvik (SWE) – Giessen 46ers (GER) 122-149 (60-61, 62-88)
  • Aldershot Warriors (ENG) – Real Madrid (SPA) 103-203 (59-103, 44-135)
  • Tapion Honka (FIN) – Standard Liegi (BEL) 158-180 (76-81, 82-99)
  • Black Star Mersch (LUX) – Oransoda Cantù (ITA) 104-221 (51-97, 53-124)
  • Flamingo’s Haarlem (NED) – Vorwärts Lipsia (GER) 113-170 (70-75, 43-95)
  • Engelmann Vienna (AUT) – Dinamo Bucarest (ROM) 145-160 (88-75, 57-85)
  • İTÜ (TUR) – Wisla Cracovia (POL) 147-139 (91-79, 56-69)
  • Lorenço Marques (POR) – AEK (GRE) 161-207 (77-89, 84-118)

Secondo turno

Il turno successivo è più complesso per Cantù. L’Oransoda viene inchiodata sul 73-73 nel match giocato in trasferta contro il Partizan Tirana, ferita da una prestazione stratosferica di Agim Fagu: la “perla” del basket albanese segna 48 punti rispondendo ai 20 di Lynn e ai 15 di De Simone. La partita casalinga di ritorno, però, vive un copione differente. Nonostante i 23 punti di Fagu, Cantù fugge già sul +16 all’intervallo lungo (45-29) e chiude sul 90-63. Alberto De Simone è ancora protagonista con 24 punti. Nel frattempo, il Real Madrid batte la formazione tedesca dei Giessen 46ers, mentre il CSKA Mosca, entrato nei giochi, piega il Vorwärts Lipsia.

  • ASVEL (FRA) – Zadar (CRO) 141-142 (74-54, 67-88)
  • Giessen 46ers (GER) – Real Madrid (SPA) 152-199 (81-97, 71-102)
  • Honvéd (HUN) – Standard Liegi (BEL) 146-163 (70-55, 76-108)
  • Partizani Tirana (ALB) – Oransoda Cantù (ITA) 136-163 (73-73, 63-90)
  • Vorwärts Lipsia (GER) – CSKA Mosca (URSS) 126-141 (54-66, 72-75)
  • Dinamo Bucarest (ROM) – Spartak Brno (CZE) 169-181 (100-85, 69-96)
  • İTÜ (TUR) – Maccabi Tel Aviv (ISR) 142-151 (83-79, 59-72)
  • AEK (GRE) – Academic (BUL) 127-134 (73-58, 54-76)

Quarti di finale

I quarti si giocano ancora con la formula dei due gironi, in cui è il risultato dell’intera serie (andata e ritorno) a venire conteggiato come singola vittoria o sconfitta. Cantù evita la concorrenza terribile di Real Madrid e CSKA Mosca finendo nel Gruppo B, con lo Spartak Brno, lo Standard Liegi e il Maccabi Tel Aviv.
Il debutto contro i cecoslovacchi dello Spartak è positivo (69-60 in casa), ma l’Oransoda non riesce a difendere il +9 nel match di ritorno, perso per 82-68 nonostante i 16 punti di Antonio Frigerio e i 14 di Charlie Recalcati.

Anche la seconda serie con i belgi dello Standard Liegi si rivela fatale. Cantù perde malamente la gara d’andata in trasferta (91-76) e non riesce a ribaltare il pesante passivo nel successo della settimana seguente in casa (76-69 con 19 punti di De Simone e 17 di Burgess). A giochi ormai fatti, l’Oransoda si consola battendo il Maccabi Tel Aviv (67-51 in Israele e 70-54 in casa), ma l’eliminazione è ormai decisa. Avanzano Spartak Brno e Standard Liegi, assieme a Real Madrid e CSKA Mosca.

  • Oransoda Cantù (ITA) – Spartak Brno (CZE) 69-60
  • Spartak Brno (CZE) – Oransoda Cantù (ITA) 82-68
  • Standard Liegi (BEL) – Oransoda Cantù (ITA) 91-76
  • Oransoda Cantù (ITA) – Standard Liegi (BEL) 76-69
  • Maccabi Tel Aviv (ISR) – Oransoda Cantù (ITA) 51-67
  • Oransoda Cantù (ITA) – Maccabi Tel Aviv (ISR) 70-54
#SquadraVittorieSconfitte
1.Real Madrid*30
2.CSKA Mosca*21
3.Zadar12
4.Academic03
* qualificate per la Final Four
#SquadraVittorieSconfitte
1.Spartak Brno*30
2.Standard Liegi*21
3.Oransoda Cantù12
4.Maccabi Tel Aviv03
* qualificate per la Final Four

Semifinali

Le due grandi favorite, Real Madrid e CSKA Mosca, si confermano di categoria superiore alle avversarie. I blancos sotterrano lo Standard Liegi per 84-46 in casa e passeggiano sul +20 anche nel match di ritorno in Belgio (109-89). Il CSKA tritura lo Spartak 101-66 con 30 punti di Sergeij Belov e può allentare la pressione nella ripresa della partita di ritorno, vinta dallo Spartak per 92-83.

  • Real Madrid (SPA) – Standard Liegi (BEL) 193-135 (84-46, 109-89)
  • CSKA Mosca (URSS) – Spartak Brno (CZE) 184-158 (101-66, 83-92)

Finale

Il match che assegna il titolo si disputa in Spagna, al Palazzo Municipale dello Sport di Barcellona, il 24 aprile 1969. Il CSKA arriva all’intervallo con tre lunghezze di margine (42-45) grazie alle ottime prove di Sergej Belov (19 punti), del tiratore Vadim Kapranov (18) e al dominio nel verniciato del gigantesco Vladimir Andreev (37 punti, 11 rimbalzi, 12/21 da due e 13/18 ai liberi). Il Real, spinto dalle sue grandi stelle (24 per Miles Aiken, 20 per Clifford Luyk e Wayne Brabender, 18 per Emiliano Rodriguez), sorpassa nelle fasi iniziali della ripresa e sembra poter mantenere un piccolo vantaggio nella volata conclusiva nonostante l’uscita per falli di Luyk. Un paio di errori di Emiliano permettono però al CSKA di forzare l’overtime e, anche nel prolungamento, i blancos non mostrano lucidità nella gestione dei possessi cruciali. È necessario un secondo overtime, con pubblico catalano schierato in favore della formazione russa, per vedere il CSKA trionfare per 103-99 e mettere in bacheca il terzo titolo della storia.

  • CSKA Mosca (URSS) – Real Madrid (SPA) 103-99

scritto da Daniele Fantini

Stagione precedente: Coppa dei Campioni 1967-68