Germani Brescia-OriOra Pistoia 86-74

Brescia, 8 dicembre 2019

Dalla prima volta in cui ci ho messo piede dentro (Supercoppa 2018), ho sempre avuto un debole per il nuovo PalaLeonessa. E chi è stato abitualmente di casa al vecchio PalaGeorge di Montichiari probabilmente mi darà ragione. La facciata esterna con le decorazioni colorate, l’interno luminoso, spazioso e accogliente, le tribune pulite e ordinate, i disegni bianco-blu creati con la disposizione delle sedie, le panchine con le poltroncine moderne. Insomma, un vero gioiellino capace di fare la sua degna figura (eccome) anche in Eurocup.

Ogni volta che torno a Brescia, tendo a chiedermi il motivo per cui il PalaLeonessa sia un caso quasi isolato in un’Italia che continua spesso a vivere sui vecchi palazzetti degli anni ’60-’70. Non credo di sbagliare dicendo che, spesso, anche la “cornice” della partita fa la differenza. E nemmeno dicendo che il basket italiano avrebbe grande bisogno di un bel restyling generale d’immagine per rendere il prodotto più appetibile.

David Moss difende una rimessa di Zabian Dowdell in Brescia-Pistoia

Come spesso accade quando vedo giocare Brescia, i miei occhi tendono in maniera naturale verso David Moss, per questioni di affetto, anagrafiche (se penso che ha soltanto un anno in meno di me…) e, ovviamente, di gioco. Hugo Sconochini dice spesso che, da vecchi, i giocatori sono molto più forti che da giovani, perché l’esperienza li porta a togliere tutti i movimenti inutili e a concentrarsi soltanto sull’essenziale: per quanto ho vissuto in campo sulla mia stessa pelle, credo di essere pienamente d’accordo con lui. E, molto probabilmente, lo sarà anche David Moss.

A volte mi capita di pensarci. Un giorno giochi l’Eurolega a Milano, ma il giorno dopo sei a Brescia in LegaDue, a 32 anni. La tua carriera sembra ormai destinata al viale del tramonto, e invece no: porti Brescia in Serie A, giochi una semifinale playoff, e risali in Eurocup. A 35/36 anni, ricominci una nuova carriera ad alto livello. Fisicamente ti sei mantenuto in maniera esemplare, e il nuovo ciclo ti ha portato ad aggiungere a un bagaglio già molto ampio un’altra grandissima dose di esperienza/conoscenza del gioco. Cosicché, a 36 anni, sei quasi più efficace che nel prime della tua carriera. Signori, questo è David Moss.

scritto da Daniele Fantini