UnaHotels Reggio Emilia-Virtus Segafredo Bologna 62-89

Domenica 7 febbraio 2021 • Eurosport Player

Oggi ho avuto la fortuna di prestare la mia voce a una delle azioni più spettacolari della carriera di Milos Teodosic in Italia, una di quelle che hanno esplodere twitter e facebook, e che fatto il giro del mondo sui social media, ripresa da ESPN, Bleacher Report, Fiba e chissà quanti altri ancora. Un tweet che conservo e che terrò lì, e che potrebbe bastare, da solo, a raccontare una serata che ha cancellato, in questo modo, qualche dispiacere iniziale per l’impossibilità di commentare per la prima volta le giocate di Marco Belinelli, infortunato. Invece, proviamo ad andare un po’ oltre.

Come ho scritto anche per Eurosport, è curioso che sia proprio quest’azione a restare simbolo di un derby che in realtà la Virtus ha vinto in tutt’altra maniera, sfruttando la propria forza e il netto vantaggio in vernice. Però, quando c’è di mezzo il Mago Milos, non c’è da stupirsi di nulla, tutto è possibile.

Dopo la sconfitta, comunque tiratissima, nel big-match contro Milano, la Virtus ha sbagliato una sola partita, quella con Brescia, peraltro persa in maniera super-rocambolesca, con una rimonta finale impronosticabile tanto quanto quella giocata di Teodosic. Giovedì sera cominceranno le FinalEight di Coppa Italia, obiettivo per tante squadre, vero, ma per la Virtus in maniera particolare. Perché ora serve un trofeo per certificare la crescita e il lavoro fatto nell’ultimo anno e mezzo, quel trofeo che poteva (anzi, in un certo senso doveva) essere la Supercoppa di settembre, giocata in casa ma strappata, ancora una volta, da Milano. Bologna e Venezia sono, al momento, le mie favorite rispetto a un’Olimpia in calo nelle ultime due settimane. Il problema, o il bello, o l’imprevisto, è che sono tutte dalla stessa parte del tabellone.

Al commento, in smart-working: vi ricordo che potete rivedere il derby tra Reggio Emilia e Virtus Bologna on-demand su Eurosport Player!

Tornando al derby, dicevamo della forza dei lunghi. Vince Hunter ha giocato un’altra partita straordinaria, fatta di energia, voglia, grinta, passione, senza dimenticare anche quel 2/2 dall’arco con cui sta dimostrando di voler e poter allargare il proprio raggio di tiro e diventare ancora più pericoloso e completo. Ho visto ugualmente efficaci anche Julian Gamble e Amedeo Tessitori, ma quello che più mi stuzzica è la qualità difensiva di una squadra che, nei momenti di massima concentrazione, non ha nulla da invidiare a Milano o Venezia nella nostra Serie A.

Nel terzo quarto l’hanno vinta così, schermando tutto, con rabbia agonistica unita al talento difensivo dei singoli. Sì, talento difensivo, avete letto bene. So di andare contro-corrente e di infrangere quella credenza per cui chiunque possa essere un buon difensore se lo vuole. Ma non credo che, per quanto importanti, concentrazione, impegno e applicazione possano bastare. Serve anche quell’intelligenza difensiva che ti porta a capire, in anticipo, la mossa dell’attaccante. Si può migliorare con l’esperienza, certo, ma non è una cosa che si insegna. È una capacità innata, proprio come l’essere portati con il pallone in mano. E se penso a giocatori come Weems o Abass, quel talento difensivo sgorga in maniera visibile e abbondante.

Con questo assetto scarico nel verniciato, e ancor più assottigliato dalla panchina punitiva per Dominique Sutton, Reggio Emilia ha potuto opporre una resistenza fiera, ma scarna sulla lunga distanza. Nel -27 finale ho visto comunque con piacere un Baldi Rossi battagliero, la conferma dei progressi di Leo Candi (vittimizzato sì dal numero di Teodosic ma comunque concreto) e la crescita di Petteri Koponen, giocatore che mi è sempre piaciuto per intelligenza cestistica e pulizia di fondamentali, soprattutto nel tiro. Chiaro, quei tanti mesi di inattività al Bayern si vedono tutti, ma tra qualche settimana potremmo aver aggiunto un’altra pedina di qualità al nostro campionato.

scritto da Daniele Fantini