Coppa dei Campioni 1960-61: il CSKA Mosca pone fine alla dinastia dell’ASK Riga

La quarta edizione della Coppa dei Campioni allarga il parco delle squadre partecipanti da 21 a 24. L’Italia torna in lizza schierando la Virtus Bologna, sponsorizzata Idrolitina (un composto a base di bicarbonato di sodio da aggiungere all’acqua per renderla effervescente), reduce dal secondo posto in campionato nella stagione precedente, alle spalle dell’Olimpia Milano. In panchina siede lo spagnolo Eduardo Kucharski, mentre il capitano è Germano Gambini, ala che avrebbe poi chiuso la carriera alla Fortitudo diventandone anche presidente negli anni ’80. Il formato resta quello dell’eliminazione diretta con turno di qualificazione a precedere gli ottavi di finale. I campioni in carica dell’ASK Riga sarebbero subentrati direttamente nei quarti.

Turno preliminare

Per la prima volta nella storia della competizione, il turno di qualificazione si svolge in maniera regolare, senza forfait o vittorie a tavolino. La Virtus, accoppiata con i campioni svizzeri dell’Urania Ginevra, ha vita facile aggiudicandosi in maniera comoda entrambe le partite.

  • Urania Ginevra (SUI) – Idrolitina Virtus Bologna (ITA) 107-164 (62-88, 45-96)
  • Wissenschaft Berlino (GER) – Levski-Spartak (BUL) 110-171 (54-85, 56-86)
  • USC Heidelberg (GER) – Legia Varsavia (POL) 125-180 (67-91, 58-89)
  • Galatasaray Istanbul (TUR) – Olympiacos Pireo (GRE) 137-96 (72-41, 65-55)
  • Sparta Bertrange (LUX) – EK Engelmann Vienna (AUT) 75-137 (27-53, 48-84)
  • Sporting Lisbona (POR) – Antwerpse (BEL) 92-149 (51-62, 41-87)
  • Söder Stoccolma (SWE) – OKK Belgrado (YUG) 98-142 (50-53, 48-89)
  • Wolves Amsterdam (NED) – Sparta Praga (CZE) 106-153 (52-57, 54-96)
  • Stars Charleville (FRA) – CS Casablanca (MOR) 110-100 (55-47, 55-53)

Ottavi di finale

Il cammino della Virtus si ferma agli ottavi di finale in maniera molto amara per mano della formazione rumena della Steaua Bucarest. Il confortante +14 della gara d’andata (70-56) viene ribaltato nel secondo match in Romania, che vede la squadra di Bucarest imporsi per 70-54, con uno scarto complessivo di sole due lunghezze.

Reduce dalla conquista del titolo nel campionato sovietico, il CSKA Mosca debutta in Coppa dei Campioni affiancando l’ASK Riga e mostra subito una qualità di basket eccezionale per l’epoca, travolgendo i francesi di Charleville con una differenza canestri totale di 100 punti.

Il primo e unico forfait del torneo si registra nella sfida tra la formazione belga dell’Antwerpse e quella jugoslava dell’OKK Belgrado. La gara di ritorno non viene disputata a causa di violente minacce ricevute dalla squadra belga all’arrivo in Jugoslavia: pochi giorni prima, infatti, Patrice Lumumba, primo ministro del Congo e alleato del blocco sovietico, scompare in circostanze misteriose e i servizi segreti del Belgio vengono accusati di essere coinvolti nell’incidente, essendo il Congo una ex colonia belga. La FIBA assegna la vittoria a tavolino all’Antwerpse, che può così accedere ai quarti di finale, comunque forte del +19 ottenuto nella gara d’andata.

  • Galatasaray Istanbul (TUR) – Hapoel Tel Aviv (ISR) 79-93 (40-39, 39-54)
  • Stars Charleville (FRA) – CSKA Mosca (URSS) 63-163 (28-68, 35-95)
  • Levski-Spartak (BUL) – Legia Varsavia (POL) 114-138 (67-62, 47-76)
  • EK Engelmann Vienna (AUT) – Real Madrid (SPA) 100-159 (53-85, 47-74)
  • Antwerpse (BEL) – OKK Belgrado (YUG) – 66-47, forfait OKK
  • Torpan Pojat Helsinki (FIN) – Sparta Praga (CZE) 103-133 (56-65, 47-68)
  • Idrolitina Virtus Bologna (ITA) – Steaua Bucarest (ROM) 124-126 (70-56, 54-70)

Quarti di finale

Come detto, i campioni in carica dell’ASK Riga fanno il proprio ingresso nella competizione regolando gli israeliani dell’Hapoel Tel Aviv, mentre il CSKA Mosca supera in maniera agevole i polacchi del Legia Varsavia.

  • ASK Riga (URSS) – Hapoel Tel Aviv (ISR) 162-134 (84-60, 78-74)
  • Sparta Praga (CZE) – Steaua Bucarest (ROM) 107-115 (60-50, 47-65)
  • Legia Varsavia (POL) – CSKA Mosca (URSS) 145-183 (72-98, 73-85)
  • Antwerpse (BEL) – Real Madrid (SPA) 128-177 (62-89, 66-88)

Semifinali

La prima sconfitta stagionale dell’ASK Riga viene agevolmente ribaltata nella gara di ritorno contro il Real Madrid: a causa delle tensioni tra il regime sovietico e la Spagna franchista, le partite vengono disputate in campo neutro (andata a Parigi e ritorno a Praga). Il CSKA Mosca distrugge anche la Steaua Bucarest e apparecchia la tavola per la seconda finale consecutiva interamente sovietica dopo quella dell’annata precedente tra ASK Riga e Dinamo Tbilisi.

  • Real Madrid (ESP) – ASK Riga (URSS) 123-141 (78-75, 45-66)
  • CSKA Mosca (URSS) – Steaua Bucarest (ROM) 171-115 (98-58, 73-57)

Finale

La prima partita della serie si trasforma in una sconfitta epocale per i tre-volte campioni europei. Davanti ai 15.000 tifosi raccolti nel Daugava Stadion di Riga, l’ASK crolla sotto i colpi durissimi del CSKA: il finale recita 87-62, con 18 punti a testa di Viktor Zubkov e Gennadij Volnov. La gara di ritorno, tenutasi sette giorni dopo al Lenin Stadion di Mosca, si trasforma così in una pura formalità dopo il +25 dell’andata: l’ASK Riga vince 66-61 con 20 punti di Andrejs Bergs, ma il trionfo finale va al CSKA Mosca, capace di porre fine alla prima grande dinastia della storia della pallacanestro europea. Viktor Zubkov, centro di 204 cm e protagonista poche settimane dopo dell’argento olimpico di Roma, realizza altri 25 punti nella seconda partita, laureandosi così top-scorer delle finali.

  • CSKA Mosca (URSS) – ASK Riga (URSS) 148-128 (87-62, 61-66)

scritto da Daniele Fantini

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