NBA, stagione 1968-69: l’ultimo titolo della dinastia dei Boston Celtics di Bill Russell

Nel 1968-69 la NBA assiste alla relocation dei St. Louis Hawks, trasferitisi ad Atlanta, e accoglie altre due franchigie, una per Division, portando a 14 il totale delle squadre: a Est subentrano i Milwaukee Bucks, mentre a Ovest sbarcano i Phoenix Suns. Gli equilibri interni della Lega sono invece ribaltati dall’implosione dei Philadelphia 76ers, grandi delusi della stagione precedente dopo l’eliminazione nelle Division Finals contro i Boston Celtics: coach Alex Hannum abbandona la NBA per accettare un contratto ancor più ricco nella Lega rivale della ABA con gli Oakland Oaks di Rick Barry, mentre il criticato e scontento Wilt Chamberlain chiede una trade che lo riporta sulla West Coast, a indossare la canotta dei Los Angeles Lakers.

A Est sono i sorprendenti Baltimore Bullets a prendersi la vetta della classifica con il miglior record della NBA (57-25), un progresso enorme rispetto all’annata precedente (36-46): sotto la guida di Gene Shue (nominato Coach of the Year), la squadra trova ottimi equilibri con la coppia di giovani star composta da Earl Monroe e dalla matricola Wes Unseld (13.8 punti, 18.2 rimbalzi), destinato a vincere nella stessa annata i premi di MVP e Rookie of the Year, bissando quanto già fatto da Wilt Chamberlain nove anni prima.

Alle spalle di Baltimore si infilano i Philadelphia 76ers (55-27) e i New York Knicks (54-28), tornati a tutti gli effetti una squadra competitiva dopo un lungo decennio di scarsi risultati. La franchigia della Grande Mela beneficia dell’organizzazione tattica dettata da coach Red Holzman e, soprattutto, dalla trade che porta Dave DeBusschere, difensore straordinario, ad affiancare Willis Reed e Walt Frazier.

A Ovest, sono i Los Angeles Lakers a chiudere in testa (55-27) nonostante il rapporto non idilliaco tra Wilt Chamberlain e coach Butch Van Breda Kolff. Chamberlain disputa comunque un’altra grande stagione, viaggiando a 20.5 punti di media e primeggiando nella Lega per minuti giocati (45.3), rimbalzi (21.1) e percentuale al tiro (58.3%). I San Diego Rockets, sbarcati nella Lega l’anno precedente, centrano la loro prima qualificazione ai playoff come quarta testa di serie, trascinati dal rookie Elvin Hayes: con 28.4 punti a partita è lui a vincere il titolo di capocannoniere della NBA.

Eastern Division

SquadraWLPCT
Baltimore Bullets*5725.695
Philadelphia 76ers*5527.671
New York Knicks*5428.659
Boston Celtics*4834.585
Cincinnati Royals4141.500
Detroit Pistons3250.390
Milwaukee Bucks2755.329
*qualificata ai playoff

Western Division

SquadraWLPCT
Los Angeles Lakers*5527.671
Atlanta Hawks*4834.585
San Francisco Warriors*4141.500
San Diego Rockets*3745.451
Chicago Bulls3349.402
Seattle Supersonics3052.366
Phoenix Suns1666.195
*qualificata ai playoff

I playoff NBA 1968-69

Gli equilibri della Eastern Division vengono scompaginati già nel primo turno, segnato da un doppio upset. I Baltimore Bullets, privi dell’infortunato Gus Johnson, non hanno la profondità e l’esperienza necessaria per opporsi ai New York Knicks, e i problemi in infermeria azzoppano anche i Philadelphia 76ers, stesi in cinque gare dai Boston Celtics. I campioni in carica si sbarazzano dei Knicks per 4-2 al turno successivo e conquistano l’accesso alle Finals.

A Ovest, Los Angeles Lakers e Atlanta Hawks regolano rispettivamente San Francisco e San Diego in 6 partite per darsi appuntamento alle Division Finals. I Lakers vincono le prime due gare della serie per soli due punti e, spinti da un grande Jerry West, chiudono la serie in trasferta sul 4-1.

Eastern Division

Semifinali

  • (1) Baltimore Bullets vs. (3) New York Knicks – 0-4
  • (2) Philadelphia 76ers vs. (4) Boston Celtics – 1-4

Finale

  • (4) Boston Celtics vs. (3) New York Knicks – 4-2

Western Division

Semifinali

  • (1) Los Angeles Lakers vs. (3) San Francisco Warriors – 4-2
  • (2) Atlanta Hawks vs. (4) San Diego Rockets – 4-2

Finale

  • (1) Los Angeles Lakers vs. (2) Atlanta Hawks – 4-1

NBA Finals 1969

I Boston Celtics, campioni NBA 1968-69

Boston Celtics e Los Angeles Lakers si ritrovano all’appuntamento con il titolo come nella stagione precedente e come successo in sette delle precedenti 11 edizioni delle Finals, tutte risoltesi in favore dei biancoverdi. In questa occasione, però, i Lakers partono da favoriti: possono contare su un terzetto di superstar straordinarie con Wilt Chamberlain, Jerry West ed Elgin Baylor e affrontano una Boston stanca e con i maggiori interpreti ormai nella parte discendente della carriera. Los Angeles sogna vincendo le prime due partite, ma Boston reagisce pareggiando i conti prima sul 2-2 e poi sul 3-3 in casa.

Si decide tutto in gara-7, a L.A. Grazie a un sorprendente avvio-sprint, Boston si porta sul +17 al termine del primo periodo e prende in mano il controllo emotivo della partita. I Lakers rientrano fino al -9 a poco più di 5′ dalla fine, quando Wilt Chamberlain soffre un leggero infortunio a rimbalzo che lo costringe a uscire. Con Mel Counts a centroarea al posto di Chamberlain, Los Angeles prosegue nella rimonta riavvicinandosi fino al -1 e spreca anche un paio di chance per il sorpasso. A un paio di minuti dalla fine, Chamberlain ha assorbito il problema fisico e si sente pronto per rientrare: chiede a coach Van Breda Kolff il cambio, ma l’allenatore dei Lakers lo ignora, preferendo mantenere la line-up in quel momento in campo (una mossa per cui sarà pesantemente criticato anche dai suoi stessi giocatori, Jerry West in primis). I Celtics vincono 108-106 grazie a un canestro decisivo di Don Nelson e conquistano il loro undicesimo titolo in 13 anni, l’ultimo di una grande dinastia capace di dominare il basket degli anni ’60.

Jerry West, protagonista di una gara-7 straordinaria da 42 punti, 13 rimbalzi e 12 assist, riceve il premio di MVP delle Finals, il primo e unico assegnato a un giocatore della squadra perdente. Bill Russell, simbolo della grande dinastia biancoverde, deciderà invece di ritirarsi dopo 13 stagioni, le ultime tre da giocatore-allenatore: lo farà con più anelli vinti che dita su cui poterli infilare (11).

  • (4) Boston Celtics vs. (1) Los Angeles Lakers – 4-3

Leader statistici

CategoriaGiocatoreSquadraStatistica
PuntiElvin HayesSan Diego Rockets28.4
RimbalziWilt ChamberlainLos Angeles Lakers21.1
AssistOscar RobertsonCincinnati Royals9.8
% al tiroWilt ChamberlainLos Angeles Lakers.583
% tiri liberiLarry SigfriedBoston Celtics.864

NBA Awards

MVP

  • Wes Unseld, Baltimore Bullets

Rookie of the Year

  • Wes Unseld, Baltimore Bullets

Coach of the Year

  • Gene Shue, Baltimore Bullets

All Star Game MVP

  • Oscar Robertson, Cincinnati Royals

All-NBA First Team

  • Elgin Baylor, Los Angeles Lakers
  • Wes Unseld, Baltimore Bullets
  • Billy Cunningham, Philadelphia 76ers
  • Earl Monroe, Baltimore Bullets
  • Oscar Robertson, Cincinnati Royals

NBA All-Defensive First Team

  • Dave DeBusschere, New York Knicks
  • Walt Frazier, New York Knicks
  • Bill Russell, Boston Celtics
  • Jerry Sloan, Chicago Bulls
  • Nate Thurmond, San Francisco Warriors

NBA All-Rookie First Team

  • Gary Gregor, Phoenix Suns
  • Art Harris, Seattle SuperSonics
  • Elvin Hayes, San Diego Rockets
  • Bill Hewitt, Los Angeles Lakers
  • Wes Unseld, Baltimore Bullets

scritto da Daniele Fantini

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