Coppa dei Campioni 1966-67: la vendetta del Real Madrid sull’Olimpia Milano

Dopo aver estromesso il Real Madrid nei quarti di finale e aver proseguito la cavalcata con la conquista del primo trionfo internazionale nella stagione precedente, l’Olimpia Milano è destinata a incrociare nuovamente i blancos sul proprio cammino. Questa volta, però, con esito inverso.

Reduce dalla vittoria del 17° scudetto nazionale, la squadra di coach Cesare Rubini rappresenta ancora una volta l’Italia tra le 25 partecipanti alla decima edizione della Coppa dei Campioni. La proprietà conferma in blocco il reparto italiani del roster, ma non ha la possibilità di fare altrettanto con i due stranieri protagonisti in Coppa, Bill Bradley e Skip Thoren. Milano punta così su Steve Chubin, esterno fisico scelto al draft NBA dai San Francisco Warriors con la #23 (in realtà avrebbe proseguito la carriera Oltreoceano militando soltanto nella lega concorrenziale della ABA) e Austin “Red” Robbins nel ruolo di “straniero di Coppa”, visto che la FIBA non modifica la norma che permette di tesserare un solo extracomunitario per squadra nei campionati nazionali. Ala-centro di 203 cm, anche Robbins avrebbe giocato una sola stagione in maglia Olimpia per poi sbarcare in NBA e rientrare a Milano per l’ultima annata della carriera.

L’Olimpia Milano targata Simmenthal nella stagione 1966-67

Turno preliminare

L’urna regala all’Olimpia un accoppiamento favorevole contro i campioni islandesi del KR Reykjavik nel turno di qualificazione. Milano conquista un facile successo in trasferta nella gara di andata per 90-63 (14 punti per Massimo Masini e il giovane Luciano Gnocchi) e dilaga poi in casa per 113-64.

  • KR Reykjavik (ISL) – Simmenthal Milano (ITA) 127-203 (63-90, 64-113)
  • Fribourg Olympic (SUI) – Vorwärts Lipsia (GER) 104-171 (61-84, 43-87)
  • WAC Casablanca (MOR) – ASVEL Villeurbanne (FRA) 117-158 (75-80, 42-78)
  • Belfast Collegians (NIR) – Herly Amsterdam (NED) 0-4* – forfait del Belfast Collegians
  • Steaua Bucarest (ROM) – Union Firestone Virnna (AUT) 195-150 (96-81, 99-69)
  • Honvéd Budapest (HUN) – Galatasaray Istanbul (TUR) 195-150 (94-55, 73-65)
  • USC Heidelberg (GER) – SISU Copenhagen (DEN) 134-110 (72-49, 62-61)
  • Alvik Stoccolma (SWE) – Torpan Pojat (FIN) 135-154 (63-69, 72-85)
  • Black Star Mersch (LUX) – Real Madrid (SPA) 91-225 (44-100, 47-125)

Ottavi di finale

Anche gli ottavi di finale si traducono in una semplice formalità per la squadra di Cesare Rubini. Milano mette in ghiaccio la qualificazione trionfando in Finlandia per 100-79 nella gara d’andata contro il Torpan Pojat, spinta dai primi veri squilli di Coppa della sua coppia di americani (31 punti per Robbins e 19 per Chubin), e può amministrare con enorme tranquillità la partita di ritorno al PalaLido, imponendosi per 90-80 con 18 punti di Gianfranco Pieri e 16 di Sandro Riminucci.

  • Torpan Pojat (FIN) – Simmenthal Milano (ITA) 159-190 (79-100, 80-90)
  • Vorwärts Lipsia (GER) – Legia Varsavia (POL) 127-116 (57-51, 70-65)
  • Hapoel Tel Aviv (ISR) – Lokomotiv Sofia (BUL) 0-4* – forfait dell’Hapoel Tel Aviv
  • AEK Atene (GRE) – Asvel Villeurbanne (FRA) 110-122 (64-53, 46-69)
  • Herly Amsterdam (NED) – Olimpia Lubiana (YUG) 156-159 (74-72, 82-87)
  • Steaua Bucarest (ROM) – USK Praga (CZE) 142-142 (76-72, 66-70) / tiebreak: USK Praga-Steaua Bucarest 77-61
  • USC Heidelberg (GRE) – Real Madrid (SPA) 177-197 (88-93, 89-104)
  • Honvéd Budapest (HUN) – Racing Mechelen (BEL) 150-167 (80-76, 70-91)

Quarti di finale

Come nella stagione precedente, i quarti di finale si giocano con la formula di un gironcino a quattro squadre che assegna punti in base ai risultati dei doppi confronti. Milano viene sorteggiata nel Gruppo B, con i belgi del Racing Mechelen, gli jugoslavi dell’Olimpia Lubiana e i francesi dell’Asvel Villeurbanne. La prima sfida, contro il Racing Mechelen del tiratore Willy Steveniers, riconosciuto come il giocatore belga più forte della storia, nasconde le insidie maggiori: Milano perde la partita d’andata in trasferta per 110-103 nonostante i 36 punti di Chubin ma riesce a ribaltare il -7 in una gara di ritorno giocata ad altissimo ritmo e punteggio (121-104, 30 punti di Chubin e 29 di Masini).

Anche l’Olimpia Lubiana del grande Ivo Daneu è un cliente molto scomodo. L’Olimpia riesce a domare la squadra slovena con un sofferto 73-69 in una gara d’andata casalinga a ritmo molto basso (23 punti per Chubin, 21 per Robbins), ma nel ritorno vola via imponendosi per 107-92 in una serata miracolosa di Massimo Masini (40 punti) e ipoteca la qualificazione alle Final Four per il secondo anno consecutivo.

L’ultima serie, contro i francesi dell’Asvel Villeurbanne, è una formalità. L’Olimpia vince la prima partita in trasferta dilagando nella ripresa (66-86 con 23 punti di Gabriele Vianello) e chiude il gironcino in trionfo al PalaLido con un netto 103-85 in cui spiccano i 26 punti di Chubin e i 21 di Robbins. Milano strappa il biglietto per le Final Four assieme all’Olimpia Lubiana, mentre, nel Gruppo A, si qualificano il Real Madrid e lo Slavia Praga, finalista della stagione precedente e battuto proprio dalla stessa Olimpia.

  • Racing Mechelen (BEL) – Simmenthal Milano (ITA) 110-103
  • Simmenthal Milano (ITA) – Racing Mechelen (BEL) 121-104
  • Simmenthal Milano (ITA) – Olimpia Lubiana (YUG) 73-69
  • Olimpia Lubiana (YUG) – Simmenthal Milano (ITA) 92-107
  • Asvel Villeurbanne (FRA) – Simmenthal Milano (ITA) 66-86
  • Simmenthal Milano (ITA) – Asvel Villeurbanne (FRA) 103-85
#SquadraVittorieSconfitte
1.Real Madrid*30
2.Slavia Praga*21
3.Vorwärts Lipsia12
4.Lokomotiv Sofia03
* qualificate per la Final Four
#SquadraVittorieSconfitte
1.Simmenthal Milano*30
2.Olimpia Lubiana*12
3.Racing Mechelen12
4.ASVEL Villeurbanne12
* qualificate per la Final Four

Final Four

La card della Final Four di Madrid con Olimpia Lubiana, Simmenthal Milano, Slavia Praga e Real Madrid

Disputate per la prima volta a Bologna nel 1965-66, le Final Four si spostano ora a Madrid, facendo del Real la grande favorita. Si gioca al Pabellón de la Ciudad Deportiva, l’arena di casa della squadra blanca, capace di ospitare 5.200 spettatori: il palazzetto sarebbe poi stato rinominato in Pabellón Raimundo Saporta prima di essere demolito nel 2004.

In semifinale, l’Olimpia incrocia lo Slavia Praga nel remake della finale della stagione precedente. Sotto di 9 lunghezze all’intervallo (50-59), la squadra di Rubini ribalta l’inerzia con una grande ripresa e, spinta dal trittico composto da Robbins (32), Chubin (30) e Vianello (27) rimonta chiudendo in trionfo, 103-97. Il Real supera a sua volta di misura l’Olimpia Lubiana di Daneu (88-86, 29 punti di Miles Aiken) e apparecchia la tavola per disputare la finale in casa contro Milano.

Il Real Madrid è una corazzata che può schierare, di fianco alla leggenda del basket spagnolo Emiliano Rodriguez, ben tre giocatori americani: l’ala piccola Bob McIntyre, il centro Miles Aiken (che avrebbe poi chiuso la carriera in Italia, a Napoli) e il big-man naturalizzato Clifford Luyk, già campione d’Europa con i blancos nel 1964 e 1965 (avrebbe vinto 6 titoli complessivi a Madrid).

Il Real Madrid campione d’Europa 1966-67

La finale è una partita fisica, intensa e basata sulla forza delle difese. I falli fioccano in gran numero per entrambe le squadre e risultano decisivi nel rompere gli equilibri attorno alla metà della ripresa, quando l’Olimpia si ritrova indebolita nel verniciato per le uscite anzitempo di Robbins e Masini. Chubin si carica la squadra sulle spalle cercando di mantenerla a contatto nonostante la serata di grazia di Emiliano, e il quinto fallo di Luyk sembra poter svoltare nuovamente l’inerzia, ma le magie di Emiliano (MVP con 29 punti) e la carica del pubblico madridista spingono il Real al successo nel finale per 91-83. All’Olimpia non basta un eroico Chubin da 36 punti: il Real Madrid vince il suo terzo titolo in quattro anni.

  • USK Praga (CZE) – Simmenthal Milano (ITA) 97-103
  • Olimpia Lubiana (YUG) – Real Madrid (SPA) 86-88
  • Finale: Real Madrid (SPA) – Simmenthal Milano (ITA) 91-83
  • Finale 3°-4° posto: USK Praga (CZE) – Olimpia Lubiana (YUG) 83-88

scritto da Daniele Fantini

Stagione precedente: Coppa dei Campioni 1965-66 • • • Stagione successiva: Coppa dei Campioni 1967-68